Anche se il desiderio di allattare il proprio bimbo al seno è prioritario, alcune volte questo non è possibile a causa di impedimenti non dipendenti dalla volontà. In questi casi, anche se a malincuore, è necessario il ricorso all’alimentazione con il latte ricostituito. Il neonato ha bisogno di essere alimentato e accudito. Vediamo quindi alcuni piccoli suggerimenti finalizzati all’acquisto, all’igiene e alle norme di offerta del biberon al piccolo.
Premesso che il biberon di plastica è più leggero e il vetro più pesante per via dell’infrangibilità, alcuni genitori scelgono il vetro per evitare che il BPA – bisfenolo A – sostanza utilizzata nella produzione di alcune bottiglie di plastica. Il bisfenolo A può essere un interferente endocrino e nuocere alla salute del piccolo anche se, tutti i biberon di plastica oggi ne sono privi. La maggior parte delle tettarelle sono realizzate in silicone o lattice, e sono disponibili in varie forme mentre il foro di uscita può avere diverse dimensioni. Sulla scelta dei fori il consiglio è di provare i diversi tipi e scegliere quello che più facilita il pasto del bambino. Le tettarelle vanno cambiate ogni volta che si nota un segno di screpolatura o di perdita di colore. I biberon e le tettarelle si possono lavare con detergente e acqua calda, a mano o in lavastoviglie quelli di vetro e vanno lavate dopo ogni volta che sono utilizzate. Per i biberon di plastica è preferibile lavarli a mano, dal momento che alcuni studi dimostrano la perdita di sostanze chimiche della plastica quando sono esposti a temperature elevate.
Devono essere seguite alla lettera le istruzioni riportate in etichetta. L’aggiunta di troppa acqua diluisce la formulazione del latte compromettendo il bisogno dei nutrienti del lattante, ad esempio una minore concentrazione di sali può provocare scompensi neurologici. Al contrario, aggiungere poca acqua può compromettere la digestione creando problemi sia di reflusso sia a livello renale per la troppa concentrazione di Sali minerali. Si può diluire il latte di formula sia nell’acqua già calda, in questo caso nel biberon si introduce l’acqua a temperatura aggiungendo la polvere oppure, diluire il latte in acqua a temperatura ambiente e poi scaldare nello scalda biberon. Non usare il forno a microonde per questa operazione, la temperatura potrebbe non essere omogenea provocando ustioni nella bocca del neonato. Prima di offrire il biberon di latte caldo lasciar cadere una goccia sul dorso della mano per verificarne la temperatura. Non testare sul polso, è la parte meno sensibile al calore. Per la scelta della formulazione di latte da utilizzare è bene seguire le indicazioni del pediatra e ovviamente non cambiare salvo che non ci siano problemi di intolleranza al prodotto. Assicurarsi invece che si stia utilizzando un latte fortificato con il ferro. È possibile acquistare latti di formula già pronti all’uso senza bisogno di ricomporre la formula in polvere.
Dopo aver posto il bavaglino o un panno morbido per pulire un eventuale rigurgito mettere il neonato nella stessa posizione come se si stesse offrendo il proprio seno facendo aderire dolcemente il corpo e con la testa un po’ più alto. Il biberon deve essere tenuto ben fermo con la mano e, molto importante, guardare il piccolo negli occhi mentre succhia. Questa posizione aiuterà non solo a creare un legame forte con il piccolo ma farà anche capire quando sarà sazio e quindi avrà terminato il suo pasto. Non lasciatevi prendere dalla tentazione di lasciare il biberon in mano al piccolo, anche se l’immagine può essere simpatica, potrebbero crearsi situazioni poco salutari come ad esempio problemi alle orecchie o di successivo sviluppo di carie. Quando il piccolo sarà sazio smetterà di succhiare, a quel punto è inutile insistere, è preferibile metterlo in posizione seduta o poggiato sulla spalla dando dei piccoli colpetti sulla schiena per facilitare il ruttino. Il latte rimasto nel biberon se è quello di formula ricomposto va gettato è buona norma ricomporre solo il latte necessario. Se si utilizza il latte di formula già pronto, una volta aperta la confezione va tenuta in frigo e consumata entro le quarantotto ore.
dott.ssa Rosalba Trabalzini – responsabile scientifico