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Conosciamolo. Come scegliere il biberon adatto

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Negli scaffali specializzati sono tanti i modelli di biberon in mostra, sono tutti validi. Qualche consiglio per l’acquisto renderà ancor più semplice l’alimentazione artificiale e la perfetta igienizzazione.

L’allattamento al seno è sicuramente il nutrimento più idoneo per un lattante. Se però, per qualsiasi motivo non è possibile attivare l’allattamento, la mamma deve ricorrere all’uso del biberon. Da sempre un valido alleato nell’allattamento, il biberon rende più facile l’alimentazione del neonato soprattutto nei primi mesi di vita e in seguito, verso 6-18 mesi, quando il bimbo può succhiare liquidi diversi dal latte. Le ditte produttrici di biberon lo propongono in diversi modelli e materiali: ecco quindi che, per la neomamma, si pone il dubbio nella scelta.

Il biberon visto da vicino
Il biberon è formato essenzialmente da due parti: un contenitore ed una tettarella. Il contenitore può essere di materiale plastico o in vetro. Il biberon di plastica ha il vantaggio rispetto al vetro di essere infrangibile. E’ di qualche mese fa la disposizione dell’Unione Europea e recepita anche in Italia di non utilizzare il Bisfenolo A nella produzione dei biberon in plastica, uno degli elementi nella produzione di materie plastiche. Si tratta di un divieto imposto per evitare i possibili rischi derivanti dall’utilizzo del Bisfenolo A nei biberon: sembrerebbe infatti che i bambini alimentati attraverso questo tipo di contenitori, possano andare incontro ad alterazioni nel corretto sviluppo cerebrale, a malattie dello sviluppo sessuale e infertilità nei bambini di sesso maschile. Il biberon di vetro, invece, ha tutti i vantaggi delle materie prime naturali: l’ossido di silicio, a tutto vantaggio dell’igienizzazione, il rischio è quello della rottura, come tutti gli oggetti di vetro. La tettarella può essere realizzata in caucciù o in silicone. La tettarella in caucciù è naturale, solo per ricordare, il caucciù viene raccolto dal tronco degli alberi di caucciù, la sua consistenza è morbida ed elastica ma assorbe maggiormente acqua e sapori. Deve essere sostituita spesso, il succhiare rendere la gomma naturale meno elastica e quindi di facile rottura. La tettarella in silicone è di materiale sintetico ed è il risultato della vulcanizzazione del silicio con aggiunta di catalizzatori specifici. La tettarella in silicone è trasparente ed anallergica è completamente inodore, dura a lungo, è resistente al calore e rimane inalterata nel tempo.

La dimensione giusta del biberon
Riguardo alle dimensioni, la scelta in commercio è più che vasta. I biberon per i neonati sono piccoli: 100 cc. Quando le quantità di latte da offrire al bambino aumentano, si passa ai biberon di 250 cc.. Per le tettarelle, queste devono essere adeguate all’età del poppante per rispondere alle esigenze di ogni singolo bambino. Alcune tettarelle hanno fori piccoli per controllare il flusso del latte. Le tettarelle per bambini più grandicelli, 5 o 6 mesi, hanno fori più larghi per favorire un flusso più veloce. E’ molto importante, quindi, acquistare il biberon adatto di volta in volta all’età del bambino. La ricerca in questo settore, ha permesso la produzione di tettarelle anti-colica, ovvero, una piccola valvolina frapposta tra la tettarella e la bocca della bottiglia, questo dispositivo permette una ventilazione all’interno del biberon per far si che il bambino succhi con continuità e regolarità, aiutandolo a stancarsi meno senza ingurgitare aria.

L’igiene è fondamentale
E’ molto importante non sottovalutare la pulizia del biberon. Deve essere sciacquato con acqua fredda immediatamente dopo il pasto, immerso subito dopo in acqua calda e detersivo per i piatti e lavato con l’apposito scovolino. Particolare cura deve essere dedicata al lavaggio della tettarella, soprattutto nella zona di inserzione con la ghiera. E’ consigliabile non strofinare biberon e tettarelle, ma lasciarle asciugare all’aria rivolti in basso affinché ogni residuo di acqua scoli via. A proposito della sterilizzazione: i pareri sono discordanti. A parere di molti pediatri, non si ottiene mai un biberon veramente sterile, poiché l’acqua e il latte che saranno messi al suo interno non lo sono. Per il Ministero della Sanità, la sterilizzazione dei biberon non è necessaria: è sufficiente una pulizia accurata. Nel caso in cui si decida di sterilizzare il biberon, l’igienizzazione può essere effettuata a caldo tramite bollitura in acqua oppure a freddo, utilizzando prodotti specifici. In questo caso, è necessario leggere attentamente le istruzioni riportate sulle etichette. La sterilizzazione è comunque opportuna nei primi 6 mesi di vita del bambino.

Fino a quando proporre il biberon?
L’immagine di un bimbo che succhia dal biberon stringendolo con le sue manine è un’immagine che suscita tenerezza, anche se non è auspicabile che il bimbo venga lasciato da solo con il biberon tra le mani. Ma fino a quando è consigliabile proporre il biberon? Secondo i pediatri, fino a 12-18 mesi. Ricordiamo che ogni bimbo ha comunque i suoi gusti, le sue preferenze e soprattutto i suoi tempi. Anche se i consigli vengono dai maggiori esperti, poiché i bambini non sono tutti uguali, ognuno avrà il suo tempo di rilascio del biberon. In linea generale si può dire che il bambino avrà meno difficoltà a bere dalla tazza o dal bicchiere con il beccuccio quando avrà imparato a stare seduto con la schiena diritta. Altro parametro per stabilire quando il bimbo è maturo per bere, è quando avrà nelle braccia una forza sufficiente per tenere un recipiente pieno e le sue mani avranno la capacità di compiere i movimenti più fini. Prima di questa età, il biberon è sicuramente preferibile. Lo svezzamento dal biberon passa attraverso il l’uso del bicchiere con il beccuccio antigoccia ed i manici e, infine, la normale tazza.

Sonia Chiappetta

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