Nonostante sia stata classificata come una delle principali malattie esantematiche, c’è ancora incertezza riguardo alla sua esistenza autonoma, tanto che alcuni specialisti la considerano una variante meno grave della più nota scarlattina. Un’Analisi della scarlattinetta e dei suoi sintomi ci aiuterà a comprendere meglio questa malattia.
La quarta malattia si ritiene sia causata dallo Streptococco beta emolitico di gruppo A, il batterio responsabile anche della scarlattina. Tuttavia, a differenza di quest’ultima, la quarta malattia presenta sintomi più lievi. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che possa essere causata da un virus, ma un agente virale specifico non è mai stato isolato. Per questo motivo, molti esperti la classificano tra gli esantemi atipici o aspecifici che non risultano attribuibili a un agente patogeno definito.
Sebbene la quarta malattia sia considerata prevalentemente infantile, gli adulti che non ne hanno sofferto durante l’infanzia possono ancora ammalarsi, manifestando solitamente sintomi ancora più lievi. I sintomi della scarlattinetta si manifestano poco dopo il contagio e includono malessere generale, mal di testa, febbre leggera, mal di gola e ingrossamento dei linfonodi del collo. Il segno distintivo è l’esantema: piccoli puntini rosa che si sviluppano principalmente a livello inguinale e sui glutei, similmente a quelli della scarlattina. Dopo circa 4-5 giorni, l’eruzione scompare spesso accompagnata da una lieve desquamazione cutanea. Nei bambini, il quadro sintomatico assomiglia molto a quello della scarlattina ma in forma attenuata. Sebbene alcuni esperti rimangano scettici sulla distinzione precisa della quarta malattia, la presenza di sintomi correlati come mal di gola e macchie specifiche può indurre i medici a sospettarne la presenza e, se necessario, a eseguire un tampone faringeo per confermare l’infezione da streptococco.
Il contagio avviene attraverso le goccioline respiratorie oppure per contatto diretto con saliva o muco di una persona infetta. La malattia è più comune nei periodi di tarda primavera ed estate e tende a diffondersi rapidamente nei contesti scolastici o in comunità chiuse. La fase di maggiore contagiosità è in coincidenza con il periodo di incubazione fino alla comparsa dell’esantema. Anche se le complicanze della quarta malattia sono molto rare, esse possono insorgere in soggetti con sistemi immunitari compromessi. Un trattamento antibiotico è spesso prescritto per debellare lo streptococco se confermato dal tampone faringeo. Per gestire la febbre, è consigliato il paracetamolo, mentre l’idratazione e il riposo sono fondamentali per favorire la guarigione. Una volta che l’esantema inizia a svanire, il contagio diminuisce e il bambino può tranquillamente riprendere le normali attività, comprese quelle scolastiche.
Nel caso in cui la scarlattinetta venga diagnosticata durante la gravidanza, i rischi per il feto sono minimi, soprattutto se si interviene correttamente seguendo le indicazioni mediche. La gestione adeguata della malattia, compreso un eventuale trattamento antibiotico, può garantire la sicurezza della madre e del bambino.
Melissa Gullotta
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