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La scarlattina

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Non è una malattia virale ma batterica e può colpire i bambini più di una volta nel corso dell’infanzia

E’ l’unica delle malattie esantematiche tipiche dell’infanzia a non essere di origine virale, bensì batterica, e a differenza delle altre infezioni, può capitare che la scarlattina si ripresenti più di una volta nel corso dell’infanzia, poiché l’immunità dovuta alla produzione di anticorpi che la comparsa di questa malattia determina nell’organismo, non è totale. La fascia di età più colpita va dai 3 ai 10 anni d’età. La scarlattina si trasmette facilmente per via aerea o attraverso il contatto diretto con le secrezioni della persona malata, quale muco e saliva.

I primi sintomi della malattia compaiono dopo un’incubazione piuttosto breve di circa tre giorni. Il bambino presenta febbre alta, forte mal di gola, mal di testa e ingrossamento delle tonsille. La lingua inizialmente è ricoperta da una patina biancastra in cui risultano ben visibili le papille rosse, mentre dopo qualche giorno si desquama divenendo di un colore rosso vivo. L’esantema tipico della scarlattina parte dalle ascelle, dal collo e dall’inguine, le zone più intensamente colpite anche quando, nel giro di 24 ore, si estende sul resto del corpo. Il viso è molto arrossato, tranne l’area intorno alla bocca che, rimanendo bianca, gli conferisce per contrasto la caratteristica “maschera scarlattinosa”. I puntini rossi scarlatti grandi quanto una capocchia di spillo sono ben separati tra loro e lievemente rilevati al tatto: la pelle risulta ruvida, come carta vetrata. L’eruzione cutanea scompare dopo tre-sette giorni e la pelle comincia a desquamarsi, partendo dal volto per proseguire poi col tronco, le mani e i piedi. La guarigione avviene in circa due settimane. E’ bene che, durante la malattia, i genitori tengano il bambino a letto, a riposo, poiché i sintomi di questa infezione sono piuttosto intensi e il piccolo può apparire particolarmente spossato. Inoltre occorre idratare molto il bimbo, dandogli spesso da bere e proponendogli una dieta a base di cibi liquidi con brodi, passati di verdura e succhi di frutta.

Trattandosi di un’infezione batterica, la scarlattina viene curata con gli antibiotici, quali amoxicillina e simili o macrolidi. La cura deve durare almeno dieci giorni, ma già dal terzo giorno il bambino non è più contagioso. In caso di dubbio, per accertarsi che si tratti di scarlattina, il pediatra può fare al piccolo l’esame del tampone faringeo, per verificare la presenza del batterio sospetto (streptococco Betaemolitico di gruppo A).
Non esiste un vaccino contro la scarlattina, quindi l’unico modo per prevenirla è quello di evitare il contagio. I soggetti a contatto con il bambino malato, se non sono immuni alla malattia, per proteggersi, dovrebbero assumere anche loro antibiotici per i primi due giorni di terapia del bambino. Se il bambino si ammala, bisogna curarlo con attenzione, perché la scarlattina può portare delle serie complicazioni, come la febbre reumatica o reumatismo articolare acuto, una malattia che colpisce le articolazioni delle mani e dei piedi e che richiede il ricovero in ospedale.

 

Prof. Luigi Tarani

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