Cosa si può curare con la Stimolazione Magnetica Transcranica

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Cosa si può curare con la Stimolazione Magnetica Transcranica

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L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa complessa che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Caratterizzata da un progressivo deterioramento delle funzioni cognitive e della memoria, rappresenta una delle principali sfide della salute pubblica del XXI secolo. Le terapie attualmente disponibili si concentrano principalmente sul sollievo dei sintomi, senza però affrontare efficacemente la progressione della malattia. Recentemente, uno studio clinico di fase 2 condotto presso l’ospedale Santa Lucia di Roma ha aperto una finestra di speranza, evidenziando come la Stimolazione Magnetica  Transcranica – TMS – possa rallentare la progressione dei sintomi dell’Alzheimer.

Stimolazione transcranica conosciamola più da vicino

La stimolazione magnetica transcranica – TMS – è una tecnica non invasiva che utilizza campi magnetici per stimolare aree specifiche del cervello. Questa metodica, sviluppata negli anni ’80, permette di modulare l’attività neuronale e di influenzare il modo in cui il cervello elabora informazioni.   La stimolazione magnetica transcranica agisce sulla trasmissione sinaptica impattando i neurotrasmettitori come la dopamina e la serotonina, infatti la TMS può aumentare l’eccitabilità dei neuroni corticali, facilitando l’attività sinaptica. Quando i neuroni vengono stimolati, si può verificare un aumento nella liberazione di neurotrasmettitori. Anche se la TMS non inibisce direttamente il rientro della dopamina o della serotonina, l’aumento dell’attività neuronale può portare a una liberazione prolungata di questi neurotrasmettitori nella sinapsi. Ciò significa che la loro disponibilità per legarsi ai recettori postsinaptici può aumentare, prolungando l’effetto della loro azione. La TMS può anche influenzare l’espressione dei recettori per i neurotrasmettitori. Ad esempio, potrebbe aumentare il numero o la sensibilità dei recettori della serotonina o della dopamina, migliorando la risposta delle cellule a questi neurotrasmettitori. La stimolazione di alcune aree può avere effetti a catena su circuiti di neurotrasmettitore in altre aree del cervello, modificando l’equilibrio tra stimolazione e inibizione neuronale a livello globale.

Il ruolo della TMS nella malattia di Alzheimer

Lo studio condotto presso l’ospedale Santa Lucia ha rappresentato un importante passo avanti nella ricerca sull’Alzheimer. Per la prima volta, i ricercatori hanno analizzato gli effetti della stimolazione magnetica su un periodo di trattamento di un anno, monitorando pazienti diagnosticati con la malattia. I risultati preliminari sono incoraggianti: la TMS sembra capace di rallentare la progressione dei sintomi, migliorando la funzionalità cognitiva e la qualità della vita dei partecipanti. La stimolazione è mirata a specifiche aree del cervello che giocano un ruolo importante nelle funzioni cognitive compromesse dall’Alzheimer. Ciò consente una modulazione delicata e mirata dell’attività neuronale, portando a miglioramenti nei processi cognitivi come la memoria, l’attenzione e le abilità comunicative.

La ricerca sta attivando nuovi orizzonti terapeutici

L’approccio della stimolazione magnetica transcranica rappresenta una prospettiva innovativa ed entusiasmante nel campo del trattamento dell’Alzheimer. Se confermati da ulteriori studi e ricerche a lungo termine, i risultati ottenuti presso l’ospedale Santa Lucia potrebbero trasformarsi in un protocollo terapeutico standard, modificando radicalmente l’approccio alla cura di questa malattia devastante. La ricerca continua a muovere i primi passi verso la comprensione di come le tecniche di stimolazione cerebrale possano offrire nuovi strumenti non solo per gestire i sintomi, ma anche per intervenire attivamente sulla malattia. Grazie a studi come quello del Santa Lucia, c’è la speranza di vedere emergere nuove strategie terapeutiche che possano migliorare la vita di milioni di pazienti e delle loro famiglie.

Dott.ssa Rosalba Trabalzini

Psichiatra, Psicoterapeuta CBT, Laurea n Psicologia clinica

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