Chi ci segue da tempo sa che i nostri menù rispettano il pH neutro il più possibile. E già ora del pranzo, oggi cucinerò della pasta integrale: penne al pomodoro con ricotta salata per un pH di 5.4 e pollo alla soia e curcuma con un pH di 5,5. Cereali integrali, perché preferirli? Che domandona vero? Questa settimana vi racconterò qualcosa sui cereali.
Colazione: Arancia kiwi e fiocchi di avena e yogurt – Una tazza di tè
Break: Sandwich alle carote
Pranzo: Penne al pomodoro e ricotta salata
Break: Plum-cake gluten free con semi di chia – una tazza di tè
Cena: Pollo alla soia e curcuma
e… se stiamo svezzando il bambino: Pappe dagli 8 mesi
Non sapevo che la pasta integrale ha una sua disciplina, la produzione è infatti regolamentata dal DPR 187 del 2001 e cita le caratteristiche della pasta di semola integrale di grano duro. Bè, buono a sapersi. Quindi la pasta integrale è prodotta con solo due ingredienti: acqua e semola integrale di grano duro. E’ poi il processo della lavorazione che fa la differenza: l’impasto viene prima trafilato, poi laminato ed infine essiccato nelle varie forme.
Ci sono poi le paste integrali realizzate con grano tenero, ad esempio la pasta prodotta con la farina di farro e con la farina di avena. Le farine non integrali sono quelle alle quali viene eliminata la parte esterna del chicco: la crusca, eco perché si chiamano le farine bianche o raffinate, perché sono private della parte fibrosa del cereale. Ci sono poi delle farine integrali che per conferirgli un gusto particolare viene aggiunta la farina di semi di lino. Insomma sono tante le novità della pasta integrale. Quello che bisogna sapere però è che le farine integrali, proprio perché ricche di fibre stimolano a bere più acqua, in questo modo ci sarà meno probabilità di sviluppare del gas intestinale e sentire così la pancia gonfia.
Zia Vittoria
Le porzioni da mettere nel piatto: a peso o a misura? Ecco cosa preferire