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Tutti i “segreti” del set da poppata

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Biberon semplici o ergonomici, con tettarelle di caucciù o di silicone, ad un foro o con più fori. Piccola guida per capire cosa serve davvero, cosa potete comprare e cosa utilizzare.

L’immagine che più efficacemente illustra il concetto di maternità rappresenta una mamma nell’atto di nutrire il proprio piccolo. Allattare un bimbo al seno rimane uno degli atti più intimi e naturali ancora non contaminati dai progressi tecnologici. Ma le mamme che per differenti motivi non possono o non vogliono allattare al seno il proprio piccolo, devono ricorrere a mezzi più “industriali” come il biberon.
Prima fondamentale regola è che un set completo per l’allattamento prevede, in genere, quattro o più biberon muniti di relativo bicchierino protettivo, tettarella, ghiera, tappo e bottiglia, tutti componenti facilmente smontabili per consentire la massima igiene e sicurezza.
Può apparire superfluo ricordare che tutta questa attrezzatura va rigorosamente sterilizzata e per compiere questa operazione si può scegliere tra il metodo “a freddo” o quello cosiddetto “a caldo”.

I materiali utilizzati per i biberon possono essere due.

  • Il vetro: non assorbe gli odori, i sapori o i colori dei cibi; è termoresistente cioè sopporta bruschi sbalzi di temperatura e può essere sterilizzato sia con metodi a caldo che con quelli a freddo.
  • Il policarbonato: è un materiale più leggero del vetro, ma le sue caratteristiche sono comunque simili. È infrangibile, si può sterilizzare a caldo e a freddo, si può riscaldare e resiste agli sbalzi di temperatura.

    La dimensione del biberon varia in base all’uso che se ne intende fare.

  • Il classico biberon da 250 ml per le poppate quotidiane
  • I mini-biberon di capacità ridotta (150 ml), molto utili per le poppate ridotte, l’acqua, i succhi di frutta e le tisane
  • I maxi-biberon (350 ml) per le poppate con i primi biscottini

    Anche le forme sono diverse: nei negozi infatti si trovano biberon con forma anatomica che garantiscono il riempimento costante del succhiotto; con impugnatura ergonomica preziosa per bambini che vogliono fare da soli; a forma di animaletti che uniscono alla funzione di nutrizione l’allegria del gioco; dotati di maniglie rigide per aiutare il bambino che vuole iniziare a fare da solo; antirigurgito, con una particolare inclinazione che assicura una poppata senza l’assunzione di aria.

    La tettarella, corrispondente del capezzolo materno, è studiata per imitarne il più possibile la forma e il funzionamento. La forma può essere a “ciliegia” cioè arrotondata, o “anatomica”, per seguire perfettamente l’arco del palato. La tettarella è disponibile in due materiali: in caucciù, una gomma naturale, resistente, morbida, molto elastica, di colore giallo-ambrato, che però con il tempo tende a diventare opaca e a trattenere gli odori; o in silicone, un prodotto chimico, atossico, abbastanza morbido ed elastico, che mantiene inalterata la sua forma nel tempo, ma è più facilmente lacerabile e quindi poco adatto per i bambini ai quali sono già spuntati i dentini.
    La tettarella può essere fornita di un solo foro per un flusso di latte ridotto, tre fori per un flusso più abbondante, un unico foro grande indicato per il latte con biscotti, un foro a stella per le pappe più dense come semolini. Il foro da cui fuoriesce il liquido dovrà quindi essere della misura adeguata. Se infatti la tettarella avrà un’apertura troppo larga, il bebè potrebbe ingurgitare troppa aria a causa della ridotta possibilità di deglutire, andando incontro a disturbi intestinali. Se, al contrario, il foro
    risultasse troppo piccolo il bimbo, per lo sforzo di succhiare, potrebbe assorbire aria e smettere anticipatamente la poppata, salvo, successivamente, piangere per la fame.

    Se si utilizza il biberon non solo in via occasionale, ma per nutrire quotidianamente il piccolo, potrebbe essere comodo per la mamma avere uno scaldabiberon elettrico, che consente di regolare la temperatura del latte e di mantenerla (utilissimo per le poppate notturne!).
    Il calore del latte deve corrispondere a quello corporeo di 37° C: se la poppata si compone di latte già preparato, allora basterà solo riscaldarlo; al contrario, se si utilizza il latte in polvere, sarà necessario fare attenzione ad agitare accuratamente il biberon finché la polvere di latte non si sia completamente sciolta nell’acqua, che sarà preferibilmente imbottigliata (l’acqua minerale risulta batteriologicamente pura, quindi utilizzabile senza bisogno di bollitura).

    Finita la poppata occorrerà lavare il biberon con acqua calda e uno scovolino, ovvero uno spazzolino per le bottiglie, facendo particolare attenzione a pulire gli interstizi della filettatura dove si avvita la tettarella, eliminando così ogni minimo residuo di latte. Anche la tettarella, preventivamente rivoltata, dovrà essere accuratamente pulita, evitando possibilmente l’uso dei normali detersivi in commercio, ma affidandosi ad un prodotto specifico.

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    Angela Salini

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