Alessandro o Luca? Meglio il secondo. Valentina o Gaia? Gaia, decisamente. Almeno se, per i propri bambini, si desidera successo nella vita e nel lavoro. Secondo una ricerca della New York University, chi ha un nome facile da pronunciare raggiunge migliori posizioni nel lavoro. E non è finita: secondo uno studio della Marquette University, chi ha un nome semplice e comune ha maggiori probabilità di essere assunto, mentre le persone con un nome raro hanno meno possibilità. Anche le iniziali del nome hanno la loro importanza. Chi ha cognomi che iniziano con le prime lettere dell’alfabeto sembra che abbiano migliori risultati negli studi, secondo un’analisi sull’Economics of Education Review. Chi ha cognomi che iniziano con le ultime lettere sembrano essere più propensi agli acquisti compulsivi, forse perché stando sempre alla fine dell’elenco non vogliono perdere tempo e occasioni. Se il cognome poi suona nobile e da alta società, si ha più probabilità di lavorare come manager che come impiegato.
Nome corto, più successo
Assurdità all’americana? Non è detto: uno studio tedesco pubblicato sulla rivista Psychological science ha notato che chi aveva cognomi con la parola Kaiser – imperatore o Konig – re assumeva più spesso posizioni di prestigio rispetto a chi si chiamava Koch -cuoco o Bauer – agricoltore. Secondo un’analisi condotta dal social Linkedin, gli amministratori delegati maschi hanno molte volte un nome breve, come Bob, Jack o Bruce, perché questo assicurerebbe un senso di cordialità. Il nome influenza anche la scelta del partner. Secondo una ricerca della Columbia University, si tende a sposare chi ha un nome che suona simile al nostro. E se abbiamo le stesse iniziali dei nostri colleghi, sembra che ciò aiuti a lavorare più in sintonia e avere migliori risultati, secondo uno studio della Wisconsin School of Business.
Cosa possono scegliere le famiglie italiane
Si tratta di notizie quasi più aneddotiche che reali, ma tutto sommato simpatiche, che possono magari dare una mano ai più indecisi dei genitori. Il cognome ovviamente non si può scegliere, ma il nome sì: quindi se il cognome è breve e incisivo ci si può permettere un nome più lungo e pazienza se non si avrà successo, mentre un cognome prolisso è perfetto con un nome breve, come Lara, Gaia, Silvia, Viola o Luca, Marco, Luigi. Si possono scegliere anche nomi più esotici se si preferisce: oggi c’è libertà e non si è più tenuti a dare ai bimbo il nome di un nonno. È anche importante vedere come inizia e suona il cognome: se ha tanti suoni aspri come –s –z – r il nome dovrà essere più musicale. Via libera, dunque, alla fantasia.
Sahalima Giovannini