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Videogiochi sotto accusa

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Mentre infuria la polemica sulla violenza delle immagini, arriva il decalogo per la tutela dei bambini

Videogiochi che istigano alla violenza nell’occhio del ciclone. Sul mercato ce n’è di tutti i tipi: da quelli in cui si diventa ladri di auto, a quelli in cui si vestono virtualmente i panni di un teppista armato fino ai denti, fino ad altri, vergognosi, in cui il gioco incita ad avere rapporti con prostitute per poi ucciderle e riprendersi i soldi. Il problema, al centro di un dibattito sulla necessità di norme per vietare la vendita di questi giochi ai minori di 18 anni, risiede nel fatto che i contenuti inadatti ai minori non sempre sono ben segnalati sulle cassette per play station e, soprattutto, che queste possono essere acquistate da tutti. Tra chi propone ‘bollini’ colorati per segnalare i soggetti off limits e quindi il divieto di acquisto da parte degli under 18, e chi rivolge al governo interrogazioni per varare con urgenza leggi in questo senso, da segnalare l’iniziativa di Atari. Il colosso del settore correda infatti l’uscita di un suo videogioco con il primo ‘Decalogo per i genitori di bambini under 12 al corretto uso dei videogame’.

L’esperienza di un nonno accende il dibattito
Il dibattito nasce dalla denuncia di un nonno di Ostia che, in una lettera all’Ageing Society – Osservatorio permanente sulla terza età, racconta di aver protestato con il negoziante per i contenuti del videogioco acquistato e regalato al nipotino, apprendendo però che non esiste alcun divieto alla vendita. Se in questo caso l’intervento dell’adulto ha risolto il problema almeno tra le mura domestiche, cosa fare per tutelare i ragazzini che acquistassero direttamente certi videogames? A sottolineare l’opportunità di intervenire con norme specifiche è l’on. Maria Burani Procaccini, presidente della Commissione bicamerale per l’Infanzia, che ritiene necessario evidenziare chiaramente sulle confezioni di certi giochi che ‘sono vietati ai minorenni, così che i rivenditori ci penserebbero due volte prima di venderli a bambini di 12 o 14 anni. Attualmente – continua l’on. Burani – sulle confezioni c’è scritto soltanto un equivoco “ok18+”’ che sottintende che se ne consiglia l’uso ai soli maggiorenni. ‘C’e’ – conclude – bisogno di qualcosa di più incisivo’. Parole che trovano ampio e trasversale consenso in Parlamento e altrove. Donneuropee Federcasalinghe, che ritengono indispensabile una normativa, hanno annunciato addirittura uno sciopero, durante lo shopping natalizio, degli acquisti di videogiochi violenti da parte delle famiglie. Il Moige (Movimento italiano genitori), annunciando di appellarsi ai ministeri competenti perché siano prese misure di tutela, propone, tramite il lavoro di una Commissione di esperti, un sistema di bollini dal colore diverso sulle confezioni per segnalare il contenuto dei videogiochi: rosso per quelli a soggetto erotico e violento, vietati ai minori di 18 anni; arancione per i videogiochi dai contenuti fuorvianti, vietati ai minori di 14 anni; giallo per la fascia di età 14-18 e verde per il videogioco accessibile a tutti.

I produttori si organizzano, ma i genitori devono vigilare
Il tema merita in ogni caso la riflessione dei genitori, cui resta il compito di vigilare sui ‘divertimenti’ dei figli. In che modo, però? A dare una mano c’è Atari, colosso del settore videogiochi, che ha promosso un ‘Decalogo per i genitori di bambini under 12 al corretto uso dei videogame’. Si tratta di una lista di consigli utili, con in primo piano la raccomandazione di controllare i contenuti, che è parte integrante di un sistema di autocertificazione dei videogames per bambini. E’ stato realizzato in collaborazione con gli psicologi dell’Osservatorio Kids di Milano e promosso sulla scorta del successo del videogioco Beyblade. La sperimentazione riguarda i videogiochi per i ragazzi sotto i 12 anni e prende spunto proprio dal fenomeno Bayblade, ispirato al cartone omonimo.
Ecco i consigli per tutte le mamme e i papà.

  • Quando acquistate un videogame per i vostri bambini controllate sempre bene le caratteristiche del prodotto e l’età per la quale il videogioco è indicato.

  • Cercate, quando è possibile, di giocare con i videogame insieme ai vostri figli.

  • Ritagliatevi del tempo per giocare con loro: è un modo per trascorrere del tempo insieme e capire sempre meglio i loro gusti.

  • Ponete dei limiti alla fruizione del videogioco, spiegandone sempre ai ragazzi la ragione.

  • Non lasciate per ore i bambini soli davanti alla console.

  • Spiegate sempre ai bambini che qualunque videogame è sempre un gioco. Evitate, quindi, di drammatizzare i toni delle sfide.

  • Nelle partite coi videogame non fate vincere sempre i ragazzi pur di gratificarli a tutti i costi. Piuttosto allenatevi, così da essere più competitivi nelle sfide davanti alla console e per abituarli anche alle sconfitte…

  • Non fare utilizzare ai bambini i videogame la mattina appena alzati o la sera dopo le 22.00.

  • Se si hanno dei bambini piccoli il luogo ideale per la fruizione dei videogame è uno spazio comune della casa, ad esempio il soggiorno.

  • Evitate che i bambini mentre utilizzano i videogame consumino snack e merendine. I videogame tengono molto impegnati i ragazzi e normalmente, a differenza della tv, non stimolano bisogni alimentari supplementari.

  • Non fate trascurare ai bambini le altre attività come lo studio o altre forme di gioco.

     

    Antonella Valentini

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