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Gravide consumatrici

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Voglie improvvise, cameretta da arredare, corredino da acquistare: mamme al servizio dell’economia

Il tempo in gravidanza scorre veloce, tra una visita medica (di solito si partorisce quando anche l’ultimo ginecologo infermiere e talvolta anche qualche curioso dell’ospedale ha avuto modo di visitarvi), contrazioni assortite, il corso preparto (una serie di riunioni volte a spiegare alla futura mamma come non fare nel travaglio quello che sicuramente farà, ossia respirare a cagnetto, urlare e sbagliare la spinta), ma soprattutto acquisti.

Una donna incinta è la pacchia del commercio e se in Italia adesso si registra un crollo delle vendite esso è dovuto al calo delle nascite. L’acquisto di fragoline di bosco a gennaio, ad esempio, fa la gioia di ogni fruttivendolo, così come i negozi di carta da parati si fregano le mani vendendo a cifre astronomiche carte azzurre o rosa con bordurine di Topolino o Minnie. C’è poi la scelta della culla: la culla è un buffo oggetto da utilizzarsi esclusivamente per le foto del bebè, visto che quest’ultimo dormirà solo girando per la casa in carrozzina o in braccio vostro. Comunque voi comprerete anche la culla, se non saranno le nonne “Mani di fata” a prepararla in casa, in un trionfo di pizzi e trine che nemmeno la regina d’Inghilterra sarebbe riuscita a immaginare.

A tale proposito vi consiglio di non comprare copertine, scarpine e bavaglini. Nella vita di ogni neomamma c’è qualcuno che adora sferruzzare: abbiate pazienza e anche la vostra casa si riempirà di questi oggetti dalle fattezze più improbabili, che riceverete simulando piacere, ma che vi torneranno sicuramente utili quando il pupo avrà scagazzato sulla terza coperta nella giornata o rigurgitato nel ventesimo bavaglino. Quanto alle scarpine non c’è problema: l’ultimo caso di neonato che non se l’è tolte appena messe è stato segnalato nel gennaio del ’22.

A fine gravidanza, comunque, di acquisto in acquisto vi renderete conto che l’appartamento è diventato troppo piccolo, chiedendovi quindi dove cavolo infilerete il bambino. In particolare, se la memoria non m’inganna, vi ritroverete con un cassettone rosa o azzurro stracolmo di tutine taglia zero acquistate con le lacrime agli occhi per tenerezza e commozione. E con le lacrime agli occhi le getterete in futuro, scodellando al mondo un manzo di quattro chili o una deliziosa pulce di due chili scarsi che, affamata, in un mese vi spaccherà coi suoi cinque chili le braccia. Meditate mamme, meditate!

 

Lilith

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