In quest’anno bisestile 2024 la primavera ci riserva la doppia sorpresa di una Pasqua che coincide con il ritorno dell’ora legale: nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo, dovremo spostare le lancette degli orologi di un’ora avanti. Il giorno di Pasqua sembrerà davvero di essere entrati nella primavera. Con l’ora legale, infatti, avremo pomeriggi più luminosi e tempo a disposizione per stare di più all’aperto, godendo del piacere di giocare ai giardinetti o di passeggiare.
Il primo problema sarà la deprivazione del sonno. Spostando avanti di un’ora l’orologio, per i primi giorni i bioritmi fisiologici saranno ancora regolati sul vecchio orario: quando la sveglia suona, alle sette del mattino, mente e corpo sono ancora tarati sull’orario delle sei e alzarsi non è certo un piacere, visto che la sera si è andati a dormire al solito orario. Quindi compare una sonnolenza che dura per tutto il giorno, accompagnata da nervosismo e mal di testa a causa delle sollecitazioni che la luce più intensa esercita sul nostro sistema nervoso. Gli effetti sul sonno si notano soprattutto nei bambini, i loro ritmi circadiani sono ancora immaturi e quindi più soggetti ai cambi di orario, di luce e di abitudini. Fortunatamente sono anche più condizionabili: sono sufficienti due o tre giorni per recuperare, scacciare la sonnolenza e la stanchezza. È però importante evitare ai bambini questo piccolo stress, che si somma alla normale fatica della scuola o del nido e all’adattamento richiesto dalla stagione, che incide notevolmente sulla salute fisica.
Il passaggio ai nuovi orari può essere indolore, se ci si abitua qualche giorno prima. È bene iniziare ad abituare noi stessi e i bambini ad andare a letto un quarto d’ora prima, sera dopo sera e ad alzarsi dieci minuti prima. Così il giorno del cambio orario sarà indolore. Un aspetto positivo è che quest’anno il ritorno all’ora legale cade nel periodo delle vacanze pasquali, quindi si avrà più di un giorno per abituarsi. Non è giusto però approfittare di questo per andare a letto ugualmente tardi: l’organismo è sollecitato dal maggiore quantitativo di luce a resettare il sistema endocrino. Quindi l’organismo produce più ormoni dello stress. Per compensare il superlavoro endocrino è necessario dormire un adeguato numero di ore, un bambino ne dovrebbe dormire almeno dieci. In questo periodo andrebbe rivista anche la dieta alimentare privilegiando alimenti ricchi di triptofano, la sostanza che precorre la sintesi della serotonina e della dopamina, neurotrasmettitori collegati al buon umore e al sonno. Sì, quindi ai cibi che lo contengono: latte, yogurt, formaggi, pasta e riso integrali. Bene anche frutta e verdura di stagione, ricche di acqua, di minerali e vitamine indispensabili per la salute di tutte le cellule del corpo. Infine, approfittiamo delle giornate primaverili per stare di più all’aperto: la luce naturale stimola le endorfine, sostanze chimiche che contribuiscono al benessere e al buon umore.
Rossi Lina
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