Gli inglesi chiamano questa fase la – post-vacation blues – ma da noi è più conosciuta come sindrome da rientro, anche se quest’anno particolare, non è ancora ben chiaro cosa stimoli di più il malessere: la DAD o lo smart-working. Si tratta comunque di un malessere generalizzato che riguarda tanto il fisico quanto l’umore. Ne soffre circa il 35% degli italiani, non solo gli adulti ma anche i bambini possono avere delle ripercussioni riconducibili allo stress dalla pausa natalizia. Eppure tutti vorrebbero prendere i ritmi dell’anno con serenità. Come fare? Ecco qualche consiglio.
Quando si rientra è normale sentirsi di umore nero e pensare di essere ingrati perché si è pigri e già di morale fa solo stare peggio. Tutti ci sentiamo così in questo periodo, tanto è vero che il giorno peggiore dell’anno, quello in cui si verificano più infarti, è un lunedì mattina di gennaio. Smettiamola dunque di voler essere allegri a tutti i costi. Pur senza crogiolarci nel cattivo umore e nella svogliatezza, ammettiamo la sensazione provata e concediamoci qualche giorno per riprendere con calma, senza sottoporci a sforzi eccessivi.
Nei giorni scorsi c’erano giochi, passeggiate, tv e letture. Adesso tutto è scandito dagli orari della scuola, dei compiti e dallo smart-working. Regaliamo a noi e ai bambini qualche momento di coccola con un bagno caldo che duri a lungo con giochi galleggianti e schiuma profumata oppure una lunga lettura della favola preferita prima di addormentarsi. Sono dolci momenti per migliorare la sensazione psico-fisica di benessere.
Possono comparire piccoli disturbi fisici legati alla sindrome da rientro. Compaiono nervosismo, agitazione, affaticamento, preoccupazione e svogliatezza. I bambini, impegnati con la ripresa degli studi e le ansie ad essa legate, orari da rispettare, lezioni da seguire e compiti da svolgere possono avvertire affaticamento, malinconia, irritabilità, emicrania e difficoltà di concentrazione. Senza preoccuparsi troppo, è forse bene parlare con il pediatra che deciderà se è il caso di visitare il bambino, escludendo qualche forma para-influenzale in arrivo o la necessità di una cura ricostituente a base di vitamine.
Se non ci si è ancora abituati ad andare a letto presto per essere in piedi alle sette, le ore di sonno notturno potrebbero essere insufficienti per adulti e bambini. Eppure una qualità e quantità del sonno sono essenziali per ricominciare l’anno con serenità. Come fare è presto detto: ci vuole un riposino pomeridiano, o anche solo mezz’ora di relax a letto. Più facile per i ragazzini delle medie, più complicato per i bambini della scuola elementare che escono nel pomeriggio. Permettiamo che si sdraino a letto sotto una calda copertina, con una buona tazza di tè o latte caldo, per assopirsi mezz’ora. Non di più, perché potrebbero andare a letto ancora più tardi la sera.
Per aiutare il fisico a riscoprire i ritmi usuali non c’è niente di meglio che iniziare la giornata con una colazione sana, consumata con tempi giusti e che rispetti il sano equilibrio tra i vari nutrienti. La colazione dei bambini, in particolar modo, dovrebbe dare la preferenza alle proteine del latte, ai carboidrati di pane e fette biscottate, agli zuccheri della marmellata e alle vitamine della frutta fresca. Il fisico ha bisogno dell’energia giusta.
È inverno, ma ben coperti si può stare fuori e passare qualche ora all’aperto. Una gita in bici o una passeggiata al parco fanno bene tanto al corpo quanto all’umore. Il movimento e la luce naturale, anche se non abbondante, migliorano i livelli di dopamina ed endorfine, regalando un umore migliore. Soprattutto nei fine settimana, compatibilmente con le restrizioni, si dovrebbe cercare di stare un po’ fuori casa a passeggio.
Lina Rossi