Ritrovati frammenti di plastica delle dimensioni inferiori a cinque millimetri, nelle feci dei neonati, per alcuni tipi in quantità anche maggiori rispetto a quanto si ritrova negli adulti. È la notizia, non certo rassicurante, riportata dallo studio pilota pubblicato sulla rivista ACS’ Environmental Science & Technology Letters e condotto da Kurunthachalam Kannan della New York University School of Medicine. Gli esperti hanno esaminato meconio, la popò del neonato, le feci di bambini piccoli e quelle di individui adulti alla ricerca di microplastiche di PET, il materiale usato per le bottiglie e di policarbonato, una sostanza plastica spesso utilizzata in ottica e edilizia ed elettronica. Si è scoperto che le microplastiche sono presenti anche nei campioni di feci dei piccolissimi, addirittura per quel che riguarda il PET a concentrazioni in media dieci volte superiori a quelle dell’adulto.
È necessario effettuare ulteriori studi, ma è possibile che le microplastiche causino vari danni alla salute. Le plastiche infatti sono classificate come interferenti endocrini: sostanze che esercitano un’azione affine a quella degli ormoni. Nel caso della tiroide, per esempio, gli interferenti endocrini tendono a inibire la sua attività, causando ipotiroidismo, un rallentamento delle sue funzioni, con aumento di peso, sensazione perenne di stanchezza e di freddo. Inoltre, contribuiscono alla formazione del gozzo: la tiroide, non funzionando bene, per produrre più ormoni aumenta le proprie dimensioni. Molto studiati sono anche gli effetti negativi degli interferenti endocrini sugli apparati riproduttivi sia maschile sia femminile. Nel maschio, si verifica quindi un aumento degli estrogeni e la conseguenza può essere la riduzione della fertilità, con riduzione sia del numero sia della motilità degli spermatozoi.
Nella donna, l’aumento degli ormoni è legato a endometriosi, dolori mestruali intensi, mestruazioni abbondanti, anemia, infertilità, sindrome dell’ovaio policistico. Il bambino in crescita e il feto ancora nell’utero materno, se esposti a quantità eccessivi di queste sostanze, possono incorrere in disturbi di tipo neurologico e cognitivo-comportamentali. Uno studio condotto anni fa negli Usa e pubblicato sulla rivista Pediatrics aveva infatti messo in relazione l’esposizione ai pesticidi con l’aumento di disturbi del comportamento nei bambini, come la sindrome da iperattività e deficit di attenzione -ADHD.
Le plastiche sono diffuse nell’ambiente e non esiste ancora una regolamentazione davvero efficace che le elimini, nonostante alcune siano proibite. In casa nostra possiamo però fare scelte intelligenti per proteggere i bambini. Per quanto riguarda i prodotti per l’igiene personale, sul mercato sono disponibili prodotti cosmetici privi di sostanze che interferiscono con il sistema endocrino ed è possibile sapere quali sono prestando attenzione alla lista dei componenti. Attenzione se nell’elenco compaiono queste sostanze:
In cucina, oggetti come la carta oleata da forno e la pellicola per alimenti vanno utilizzati solo seguendo le indicazioni fornite dal produttore. Al momento dell’acquisto bisogna scegliere quelle dichiarate senza Pvc. I cibi vanno raffreddati prima di essere posti in contenitori di plastica non destinati all’impiego a elevate temperature: possono rilasciare tracce di sostanze. È bene limitare il consumo di alimenti in scatola, entrano in contatto con plastiche e rivestimenti. Lo stesso vale per gli alimenti confezionati caldi in imballaggi di carta e cartone.
Sahalima Giovannini
Il Covid-19 ha colpito al cuore anche l’economia, tutto si è fermato, pubblicità compresa, l’unica forma di sostentamento per fare e diffondere l’informazione medico-scientifica, obiettivo principale di Guidagenitori.it
I nostri giornalisti, tecnici informatici e tutti gli altri operatori che sorreggono il giornale, continuano a svolgere regolarmente il lavoro per offrire gratuitamente i servizi editoriali, nonostante le difficoltà economiche. Ecco perché il vostro contributo è prezioso.