E’ pallido e stanco, potrebbe essere anemia sideropenica

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E’ pallido e stanco, potrebbe essere anemia sideropenica

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Durante l’infanzia e l’adolescenza di nostro figlio, ci capita spesso vederlo affaticato e di notare il volto pallido e stanco. Le preoccupazioni non tardano ad arrivare, soprattutto quando l’insegnante a scuola riferisce che è anche un po’ svogliato e che il rendimento è in calo. Si tratta probabilmente di anemia sideropenica, un disturbo che consiste nella presenza di una ridotta quantità di emoglobina nel sangue.

L’importanza del ferro
L’emoglobina è una proteina di colore rosso che conferisce la particolare colorazione agli eritrociti: i globuli rossi. Queste cellule del sangue hanno la funzione di trasportare appunto emoglobina a tutti gli organi del corpo. L’emoglobina contiene il ferro, per la precisione il gruppo Eme, un particolare tipo di ferro che ha la caratteristica di cedere ossigeno ai tessuti, legandosi con esso e di portare via l’anidride carbonica prodotta dai processi di respirazione delle cellule. L’anidride carbonica viene poi eliminata con la respirazione. Insomma, l’emoglobina è una sostanze indispensabile perché senza di essa le cellule non vengono arricchite di ossigeno e restano sature di anidride carbonica. Il ferro è contenuto nei globuli rossi, prodotti a loro volta dal midollo osseo delle ossa lunghe e piatte.

Perché a volte ne serve di più
Alcune sostanze, come il ferro contenuto negli alimenti, le vitamine, soprattutto quelle del gruppo B sono dette precursori del ferro perché favoriscono la sintesi dell’emoglobina all’interno dei globuli rossi. In determinate situazioni la richiesta da parte dell’organismo di queste sostanze aumenta, succede spesso durante l’infanzia e l’adolescenza, perché tutto il corpo cresce in fretta, quindi organi e tessuti hanno una maggiore necessità di ferro. A questa richiesta, non sempre l’alimentazione dei ragazzi di oggi riesce a rispondere in modo adeguato. Infatti, molti bambini e giovanissimi, pur essendo in forma o addirittura sovrappeso, presentano importanti carenze nutrizionali. Troppo spesso i ragazzi privilegiano alimenti ricchi di grassi e di zuccheri, oppure consumano molti carboidrati. Gli alimenti che contengono più ferro, come le carni , anche bianche, le verdure a foglia verde ricche tra l’altro di acido folico, il pesce e la frutta disidratata non sono tra gli alimenti che i bambini preferiscono. Invece, è essenziale rivedere il regime alimentare quotidiano

Come procurarsi il ferro sufficiente
Spesso i bambini non ricevono una adeguata dose giornaliera di vitamina C, che ha la capacità di legarsi con il ferro presente negli altri alimenti rendendolo più disponibile e quindi favorendone l’assorbimento. Questo discorso vale soprattutto per il ferro di origine vegetale, è meno biodisponibile rispetto a quello di origine animale. In ogni caso, per essere certi che un bambino abbia realmente problemi di anemia, è bene parlarne con il pediatra. Lo specialista potrà valutare la situazione anche considerando altri sintomi, oltre la stanchezza, come la secchezza della pelle, la colorazione pallida della mucosa oculare e in generale l’aspetto stanco e pallido del bambino. In questi casi, se il medico sospetta che ci possa essere un problema di anemia, prescrive l’emocromo, un’analisi del sangue che permette di scoprire se in effetti mancano l’emoglobina e il ferro e in quali misura. Spesso una dieta adeguata e l’assunzione di integratori suggeriti dal medico risolve il problema. Se nemmeno in questo modo si riesce a recuperare lo stato fisico ottimale, è opportuno escludere altre malattie: la celiachia, per esempio, può avere tra i sintomi proprio l’anemia, perché limita l’assorbimento delle sostanze nutritive.

Lina Rossi

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