Convulsioni febbrili nei bambini, vediamo come gestirle

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Convulsioni febbrili nei bambini, vediamo come gestirle

convulsioni febbrili nei bambini
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È in arrivo la stagione dell’influenza, febbre e sindromi da raffreddamento. Queste situazioni, soprattutto nei bambini di età inferiore ai tre anni, possono provocare le convulsioni febbrili. Il rischio esiste soprattutto quando la febbre raggiunge punte elevate, anche 39-40°i. I genitori si spaventano molto per la comparsa di queste manifestazioni, è importante quindi sapere come gestire le convulsioni febbrili. Scopriamolo insieme.

Come si presentano e cosa sono le convulsioni febbrili

Si tratta di condizioni estreme che solitamente compaiono nei bambini attorno all’anno di età, ma possono manifestarsi anche prima e perfino nei bimbi più grandi, dai sei anni in su. La crisi convulsiva solitamente si presenta dopo 24 ore dall’inizio del malessere, quando il piccolo è in posizione sdraiata e con febbre elevata. I muscoli si irrigidiscono, gli occhi si rovesciano all’indietro, il bambino perde conoscenza e può non controllare vescica e sfinteri. Inoltre, può  faticare a respirare e, per questo, diventa cianotico, assumendo cioè una colorazione bluastra al viso. La crisi può durare un paio di minuti, un lasso di tempo breve ma terribile perché i genitori, dopo lo spavento iniziale, sono spesso indotti a pensare che il figlio stia vivendo una crisi epilettica. In realtà, i due fatti non sono strettamente correlati: ci sono bimbi soggetti a convulsioni febbrili che non sviluppano epilessia e piccoli che in seguito hanno crisi epilettiche senza aver mai avuto convulsioni.

Le cause delle convulsioni febbrili

Tra le cause che portano alla comparsa delle convulsioni febbrili ci sono alcuni geni. Infatti, le convulsioni febbrili tendono a comparire all’interno di una stessa famiglia, come se i genitori passassero ai figli la predisposizione. Ci sono poi altri fattori che contribuiscono al problema, come la prematurità o il fatto di aver sofferto di una malattia virale. In ogni caso, quando si presenta la convulsione, è importante cercare di mantenere la calma. La crisi, infatti, quasi sempre si risolve da sola in pochi minuti senza conseguenze. Non serve, come si suggeriva un tempo, immergere un bambino in acqua fredda per abbassare la febbre ed è anche sconsigliabile somministrare antipiretico in quel momento. Dopo una prima crisi a seguito della temperatura alta, è bene evitare che la febbre venga lasciata salire, diamo l’antipiretico già quando la temperatura raggiunge i 38°, così da evitare una possibile crisi convulsiva.  ovvero qua do il piccolo ha temperatura Il piccolo, non è cosciente, potrebbe non inghiottire nulla. Farmaci somministrati per via rettale possono essere espulsi subito. È quindi bene attendere e proporre il farmaco più tardi. La crisi convulsiva va sempre segnalata al pediatra: nella maggior parte dei casi non è necessario fare nulla, ma se la durata è superiore ai 15 minuti può rendersi necessario un accertamento neurologico.

Sahalima Giovannini

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