Aritmie e scompensi cardiaci sono stati osservati nei pazienti contagiati da Coronavirus. Il famigerato virus si è dimostrato capace di attivare anche problemi al cuore. Lo ha scoperto il Centro Cardiologico Monzino di Milano, in collaborazione con Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma e l’azienda di ricerca biomedica React4life, che hanno avviato uno studio finanziato con mezzo milione di euro dalla Regione Lombardia. Il progetto ha lo scopo di approfondire la relazione tra SARS-CoV-2 e cellule del cuore. Non è chiaro, infatti, se aritmie e scompenso siano da imputare al virus o all’effetto della cosiddetta – tempesta citochinica – l’aumento esponenziale di fattori infiammatori circolanti.
I danni al cuore possono essere causati da un’infiammazione che prende avvio con il contatto del virus. Si verifica, infatti, una tempesta infiammatoria, con produzione di citochine, molecole proteiche prodotte da vari tipi di cellule in risposta all’infezione. In seguito all’aumento delle citochine, il sangue diventa più denso con una maggior probabilità di formare coaguli e quindi: formazione di trombi per una elevata aggregazione di piastrine. Il Coronavirus, inoltre, può colpire direttamente il cuore insediandosi nelle fibre muscolari del miocardio, causando di fatto un danno alle cellule del cuore stesso: lo scompenso cardiaco. Il cuore viene danneggiato anche dalla sofferenza a carico dei polmoni, per la riduzione della quantità di ossigeno trasportata dal sangue e quindi il minore apporto di ossigeno al cuore. Infatti i polmoni, danneggiati dalla polmonite atipica, non riescono a procurarsi ossigeno, esponendo al rischio di infarto del miocardio, soprattutto nelle persone con pre–esistenti danni aterosclerotici a livello coronarico.
Un terzo tipo di danno si è verificato per la paura di recarsi al pronto soccorso. Ecco perché molti sono arrivati a visita con una situazione cardiaca già fortemente compromessa. Oggi la situazione è sotto controllo, i pronto soccorso e gli ambulatori di un ospedale sono luoghi sicuri, con procedure di accesso ben regolamentate. Inoltre, non prestiamo più attenzione alle numerose fake news che hanno creato molta confusione ai tempi della pandemia. Non ci sono prove di interazione tra farmaci e Covid, quindi è essenziale, a qualsiasi età, non sospendere mai, di propria iniziativa, i farmaci prescritti dagli specialisti del cuore, pressione o diabete, perché il rischio di problemi cardiovascolari può aumentare in modo esponenziale.
Sahalima Giovannini