Un cucciolo non è un semplice regalo, ma un amico per sempre.

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Un cucciolo non è un semplice regalo, ma un amico per sempre.

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Quando la richiesta di un cucciolo è nella lista dei regali richiesti, prima di esaudirla, è necessario verificare la disponibilità di tempo e spazio da destinare al piccolo amico a quattro zampe.

Quasi a tutti i genitori prima o poi arriva la richiesta di poter avere un piccolo amico a quattro zampe in casa. E’ risaputo: ai bambini piace avere la compagnia di un piccolo animaletto da accudire e coccolare. E, se la richiesta viene destinata a Babbo Natale, può capitare che mamma e papà possano acconsentire ad esaudire il desiderio. Avere un bestiolina a cui badare è sicuramente importante per un bambino: il cucciolo trasmette affetto e calore, fa compagnia, rassicura e consola nei momenti di tristezza. Il cagnolino, il gatto o il coniglietto o qualsiasi altro piccolo animale, aiutano a maturare e ad accrescere il senso di responsabilità. Un piccolo particolare non deve essere però ignorato: un cucciolo, a qualsiasi specie appartenga, non è un giocattolo da riporre sullo scaffale quando si è stanchi di giocare. Un cucciolo è un essere vivente e come tale va trattato e rispettato, ha quindi bisogno di cure, cibo adeguato e un ambiente affettuoso. Nessuno slogan può essere più appropriato in questo momento dell’anno come quello della Canine Defence League britannica: “Un cane è per sempre, non solo a Natale”.

Un cucciolo è per sempre
Ed è proprio così, un cucciolo è per sempre, può essere l’equivalente di un figlio, la differenza è che il bambino cresce e via via acquista la sua autonomia ed indipendenza. La piccola bestiolina, al contrario, resta per tutta la sua vita dipendente dai suoi “umani” adulti per ogni sua necessità. E’ indubbio, per i nostri figli con un cane, un gatto o un altro animale domestico è sicuramente un vantaggio. La compagnia di un animale educa al rispetto, insegna l’amicizia, fa crescere il senso di responsabilità e di cura nei confronti di un altro essere vivente. Tuttavia i bambini devono essere educati in tal senso dai genitori. Il bimbo deve imparare a comportarsi in maniera rispettosa e consapevole con chiunque interagisca con il suo spazio vitale, compreso gli animali. Il punto fondamentale è proprio questo: l’animale domestico è un essere vivente, con esigenze, sentimenti ed emozioni e come tale entra a far parte della famiglia, non è un peluche da riporre quando si è stanchi. Ecco perché il cucciolo sotto l’albero di Natale può rappresentare un’immagine equivoca per i bambini. Potrebbero percepirlo come il giocattolo portato da Babbo Natale. Troppo spesso, all’inizio del tempo delle vacanze, pasquali o estive, arrivano nei canili cuccioli oggetto, loro malgrado, si essere stati l’insolito e desiderato regalo di Natale. La riflessione per i genitori è d’obbligo. Ogni animale ha specifiche esigenze, e bisogna essere disposti a occuparsene per tutta la loro vita e non solo a Natale. Quando il cucciolo entra in casa nel suo bel cesto e collarino con tanto di decorazioni, passata l’euforia iniziale, iniziano a presentarsi le prime sorprese: il cucciolo sporca, piange, morde le pantofole nuove o affila le sue unghie sul divano di pelle. Inoltre, dopo pochi mesi, inizia a perdere l’aspetto di tenero batuffolo dovuto agli occhioni sproporzionati nel muso aggraziato, trasformandosi in un simpatico “terremoto” e modificando di fatto gli equilibri di una famiglia.

Gli animali hanno le loro esigenze
Un cane può vivere fino a dodici anni ed oltre. In tutti questi anni deve essere portato a spasso almeno tre volte al giorno, non solo per i suoi bisogni ma per annusare, giocare, correre assieme agli altri suoi compagni di “parco”: solo così può crescere equilibrato, Inoltre, devono essere previste le visite di controllo dal veterinario e rispettate le urgenze quando si ammala. Almeno una volta al mese deve essere lavato e, l’aspetto più importante, un cane non può essere lasciato solo per troppe ore. Quando si va in vacanza, è necessario provvedere a lui, portandolo con sé o sistemandolo in una buona pensione. Il gatto è sicuramente meno impegnativo rispetto al cagnolino ma anche lui ha le sue esigenze: lui ha la sua lettiera ed è meno “invadente” come presenza, ma la lettiera deve essere cambiata tutti i giorni ed ha ugualmente bisogno di essere spazzolato e coccolato tutti i giorni. In viaggio, inoltre, il gatto può dare qualche problema in più, non è facile farlo accettare nei centri di vacanza senza contare un possibile suo disconfort: è una bestiola che si affeziona alla sua casa. Lo stesso discorso vale per conigli, cavie, criceti, pesciolini e per tutti gli altri piccoli animali. Se, dopo tutte le considerazioni esposte, si decide comunque di adottare un cucciolo, sarebbe meglio rivolgersi alle strutture comunali (canile e gattile), dove si trovano tantissimi animali bisognosi di casa e di affetto, vaccinati e sterilizzati e spesso già ben adattati all’uomo, grazie all’intervento di personale specializzato. Se è proprio un cane di razza il desiderio espresso da nostro figlio, è bene rivolgersi a un allevamento serio: i cuccioli acquistati nei negozi o grazie a sedicenti annunci su internet provengono spesso dai paesi dell’est, possono essere malati e non ben socializzati. Il personale preparato consiglierà la razza e la taglia più adatta alle proprie esigenze, darà informazioni sul carattere dell’animale e ricorderà l’obbligo di iscrizione all’Anagrafe Canina Regionale, oltre all’inserimento del microchip di riconoscimento, consigliabile anche per i gatti. Non resta poi che dare il benvenuto a un amico pronto ad essere fedele per sempre.

Come prendersene cura
Avere un animale vuol dire soprattutto prendersene cura e quindi non solo offrirgli una buona pappa ma, portarlo a spasso, raccogliere i suoi bisogni sia in casa che fuori e rispettare il calendario vaccinale. La prima cosa da fare è rivolgersi al luogo di provenienza (canile, negozio, allevamento) per sapere qualcosa sulla storia sanitaria del cucciolo: se ha sofferto di malattie, quali vaccinazioni gli sono state somministrate. È indispensabile poi un controllo dal veterinario per verificare il suo stato di salute generale. I cani devono essere vaccinati contro Parvovirosi, Cimurro, Epatite infettiva, Leptospirosi e Rabbia. Ai gattini, invece, dovrebbero essere inoculati i vaccini contro: Herpes virus, Calicivirus, Panleucopenia, Clamidiosi e Leucemia felina. Pesci, uccelli, criceti e altri animali domestici non necessitano di tutte le attenzione riservate ai cani e ai gatti. È importante però fornire loro cibo regolarmente e tenere pulito l’ambiente in cui vivono, scegliendo per la cuccia un luogo luminoso e alla giusta temperatura. Per quanto riguarda l’igiene, ci sono regole precise. Quando un cane è molto piccolo, non è necessario lavarlo spesso mentre deve essere spazzolato tutti i giorni con spazzole o pettini specifici, sciogliendo bene i nodi se il pelo è lungo. I gatti sanno provvedere da soli alla pulizia del pelo, anche se una buona spazzolata non può che renderlo felice. In rari casi, se l’animale si sporca di fango o altro, possiamo fargli un bagno veloce in due dita di acqua tiepida. Anche una corretta alimentazione è da tenere presente per la cura dei cuccioli. I cani fino a sei mesi dovrebbero mangiare tre volte al giorno: il mattino, a metà giornata ed alla sera. Dai sei mesi in poi, sono sufficienti due pasti. In commercio esiste cibo pronto e quindi adatto a loro per fornire tutti i nutrienti in proporzione equilibrata. I gattini mangiano due volte al giorno mentre i gatti adulti solo una, hanno però bisogno di una dose maggiore di proteine poiché i gatti sono animali prevalentemente carnivori. Per quanto riguarda l’educazione, i gatti comportano meno problemi, loro sono indipendenti. È sufficiente una cuccia in un angolo che sia davvero tutto per loro ed una lettiera per i loro bisogni. I gatti imparano presto a farlo al contrario dei cani che richiedono una dose di pazienza in più: è necessario mettere in conto almeno due mesi per renderli imparare a non sporcare in casa.

L’adozione a distanza
Una valida alternativa a prendere con sé un cucciolo, è quella di adottarlo a distanza. Un atto d’amore nei confronti di un esserino indifeso a cui è mancata la fortuna di essere accolto in una famiglia. L’adozione a distanza è nata per garantire ai piccoli animali senza padrone di avere comunque una esistenza serena e sicura. La raccolta di fondi viene ripartita tra i vari canili o centri di assistenza. Chi sottoscrive un’adozione a distanza contribuisce alle spese di mantenimento del cane o del gatto e alle spese veterinarie. In cambio riceverà periodicamente notizie e foto dell’animale adottato. Spesso è anche possibile andare a trovare il cucciolo adottato e instaurare con lui un concreto rapporto d’amicizia. Il periodo di adozione può anche essere variabile: per un intero anno oppure per un periodo inferiore con un’offerta libera in base alle proprie possibilità, una tantum o a cadenza periodica.

Sonia Chiappetta

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