È ben risaputo che i bambini, prima dei tre anni di età, tendono a portare alla bocca tutto quello che attira la loro attenzione: non di rado sono purtroppo soggetti a soffocamento e a intossicazione. Per i più piccoli è normale farlo e solo con la crescita, unitamente a una corretta educazione, sono più attenti a cosa si può mettere in bocca. Nel frattempo però è compito degli adulti a cui sono affidati i bambini: genitori, nonni e baby sitter a dover provvedere alla loro sicurezza.
Non sempre questo tipo di attenzione sicurezza viene garantita, colpa della disattenzione e alle volte di superficialità. Metà degli avvelenamenti da farmaci nei bambini sotto i cinque anni sono dovuti a disattenzioni di genitori e nonni, che rimuovono soprattutto le pillole dai contenitori con il tappo di sicurezza. Lo ha scoperto uno studio del CDC americano pubblicato dal Journal of Pediatrics. I ricercatori hanno analizzato circa 4500 segnalazioni giunte ai centri antiveleni in Arizona, Florida e Georgia per un periodo di otto mesi nel 2017. Hanno scoperto che metà dei casi di intossicazione possono essere ricondotti a comportamenti sbagliati degli adulti. Tra i farmaci che causano i ricoveri ci sono: quelli per il diabete e per i problemi cardiaci, particolarmente pericolosi per i più piccoli.
La ricerca ha identificato anche gli errori più comuni che si commettono e che espongono a rischio la salute dei più piccoli. L’errore più frequente è lasciare i contenitori dei farmaci aperti, con il tappo poggiato di fianco e il flacone alla portata dei bambini che, attirati dal colore delle compresse, spesso le portano alla bocca. Altro errore è non raccogliere accuratamente eventuali compresse o pillole cadute in terra: è facile che i bambini le scovino, riuscendo a raggiungere con le minuscole dita anche gli anfratti più sottili. E ancora: per ricordarsi di prendere i farmaci, questi vengono rimossi dalle confezioni originali e posti in contenitori più facili da aprire, magari in piccoli portaoggetti in vetro o ceramica posti sul comodino, in bagno o in cucina alla portata dei bimbi. Non di rado i farmaci vengono messi, per praticità, in sacchetti di plastica che si aprono con facilità. Comportamenti superficiali, certo, che possono però causare serie intossicazioni ai bambini.
In realtà si dovrebbe andare oltre la semplice attenzione: i bambini vanno tutelati ancora di più. I farmaci, di qualsiasi tipo, devono essere lasciati rigorosamente nelle loro confezioni originarie. Un blister, un flacone con tappo di sicurezza difficilmente riescono ad essere aperti dai più piccoli. Inoltre i medicinali vanno conservati in un armadietto chiuso a chiave, posto in alto dove le mani dei bambini non possano arrivare, oppure in uno scatolone in un armadio ben chiuso. Anche un farmaco considerato banale come l’aspirina, in un bambino, può avere conseguenze serie, perfino in piccole dosi. Lo stesso vale per i farmaci per il cuore, la pressione, i contraccettivi e tutto quello che si può trovare in casa. Per questo la distrazione non è ammessa: i bambini vanno protetti. In caso di necessità è bene interpellare il centro antiveleni
Sahalima Giovannini