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In auto si… ma con le cinture

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Non è facile farle accettare, ma non ci si può rinunciare: salvano la vita dei nostri figli. Ecco un gioco per vincere la “battaglia ” e spiegare ai piccoli perché sono tanto importanti.

Mai in automobile senza cinture di sicurezza. Neppure se il “tratto è breve”, lo “spostamento è di qualche minuto”, il tempo che si perde indossandole “è più lungo di quello che ci si mette ad arrivare”. Frasi fatti, che forse abbiamo usato qualche volta anche noi, ma che sono in contrasto con i dati Istat sugli incidenti stradali in Italia: si verifica in città il 74,6% degli incidenti, con il 71,1% di feriti e il 41,4 di morti. E il più delle volte la velocità non è superiore ai 65 chilometri orari.

L’importanza delle cinture di sicurezza

Mai in automobile senza cinture di sicurezza. E non solo perché lo dice la legge. Ma perché le cinture di sicurezza salvano la vita, come dimostrano tutte le statiche, e perché come adulti avete la responsabilità dell’esempio nei confronti dei vostri figli. Indossate le cinture, senza soluzioni “originali”. Tenerle slentate lungo le spalle e la pancia o, peggio ancora, infilate sotto il braccio può essere più pericoloso dell’assenza totale: in caso di impatto c’è il rischio di schiacciare le costole e l’addome. E’ una illusione pensare di poter comunque evitare l’impatto con il volante o il vetro davanti, tenendosi, in caso di impatto, con la sola forza delle braccia che tengono il volante. Così come è un errore pensare che i passeggeri sui sedili posteriori siano protetti dal sedile del guidatore o del passeggero che siede al fianco del guidatore. Non considerate l’airbag un alternativa alle cinture di sicurezza. Vanno indossate comunque, anche perché nel caso di un impatto a forte velocità, solo con le cinture di sicurezza si può evitare il rischio di essere scaraventati fuori dall’auto.

Come convincere i bambini

Adulti con le cinture e bambini sui seggiolini. L’articolo 172 del codice della strada è chiaro: i piccoli al di sotto dei 12 anni e alti meno di un metro e mezzo devono viaggiare in auto seduti sugli appositi seggiolini. L’individuazione del modello giusto non è difficile: le norme di omologazione dividono i seggiolini in 5 categorie, in base al peso del bambino. Il problema vero è un altro. Come convincere i bambini a stare seduti sul seggiolino? Come spiegare loro che quella piccola limitazione di libertà è stata decisa per il loro bene, per la loro sicurezza? Noi vi proponiamo un gioco, con il quale provare a spiegare al bambino a cosa servono il seggiolino e le cinture di sicurezza: un consiglio pratico, facile da realizzare. Tutto quello che serve sono due uova, dello scotch grande, delle forbici e due scatole, come quelle delle scarpe. Mettete un uovo in una delle due scatole, chiudetela e lanciatela contro il muro di una stanza o di un corridoio, facendola ‘correre’ sul pavimento proprio come se fosse un’auto. L’uovo, inevitabilmente, si romperà. Ora prendete l’altro uovo e l’altra scatola: assicurate l’uovo ad uno dei lati corti della scatola di scarpe. Per maggiore sicurezza praticate dei tagli sulla scatola delle scarpe, così da far passare lo scotch anche esternamente. Fissate l’uovo come se lo scotch fosse la cintura di sicurezza. Una volta legato bene l’uovo, attenzione, è in gioco tutta la vostra credibilità, lanciate la scatola contro il muro della stanza, facendola ‘correre’ nuovamente sul pavimento. L’uovo rimarrà integro. Il ricordo del gioco vi aiuterà a convincere il bambino a sistemarsi sul seggiolino, quando inevitabilmente l’argomento tornerà in discussione.

 

Dott.ssa Rosalba Trabalzini
Psichiatra – Psicoterapeuta- laureata in psicologia clinica

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