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Mette il risparmio nello zainetto

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Le associazioni dei consumatori denunciano il peso del “caro scuola”. Contenere la spesa è possibile ma per farlo è necessario rinunciare alle griffe e coinvolgere i figli.

Anche quest’anno è arrivato il momento di chiudere gli ombrelloni e, purtroppo, quello di aprire i portafogli per la prima incombenza economica con cui devono fare i conti la maggior parte delle famiglie al ritorno dalle vacanze estive: acquistare il corredo scolastico per i propri figli. La voce che graverà più delle altre è ovviamente quella dei libri di testo la cui spesa, anche quest’anno a dispetto di quanto stabilito, nelle maggior parte delle scuole secondarie di II grado sforerà il tetto fissato dal Ministero della Pubblica Istruzione. Lo denunciano tutte le associazioni dei consumatori e secondo l’Adoc, una delle organizzazioni più attive sul fronte della spesa scolastica, ra libri e corredo scolastico la spesa media che un genitore dovrà sostenere per il figlio al primo anno di liceo ammonterà quest’anno a oltre 500 euro.

I libri di testo e l’inutile tetto di spesa
Proprio nei licei infatti si registra la spesa più elevata, in particolare per il primo anno con il costo dei libri maggiorato del 14% rispetto al tetto di 332 euro previsto dal ministero; per gli istituti tecnici la spesa media sarà superiore del 10,9% al tetto fissato (305 euro), mentre per quelli professionali (il tetto medio a seconda del tipo di istituto è di euro 270) la spesa sarà maggiore del 9,2%. Niente sconti anche per le scuole medie, il cui primo anno costerà intorno ai 310 euro, l’8,3% in più di quanto previsto dal ministero. Nel rendere pubblici i dati, l’Adoc chiede maggiori verifiche e controlli da parte delle istituzioni scolastiche sui tetti di spesa, di incrementare l’affitto ed il comodato d’uso dei libri di testo da parte delle scuole e di agevolare in tutte le forme possibile lo scambio e la vendita dei libri usati, perché la spesa per i libri assorbe circa il 40% dello stipendio medio mensile di un genitore, una cifra importante in un momento di crisi come questo, che va a sommarsi ai costi per le ripetizioni private in famiglie con ragazzi alle prese con gli esami di riparazione, il cui numero quest’anno è stato particolarmente elevato.

Il peso delle griffe su diari e zainetti
Passando alle scuole elementari il quadro non migliora. Manca la spesa dei libri di testo ma in questo caso il problema, per mamme e papà, è che devono fare i conti anche con l’incanto dei figli per zainetti, diari e astucci griffati con i loro personaggi preferiti, dal maghetto per eccellenza Henry Potter al topo giornalista Geronimo Stilton, dalle fatine Winks all’intramontabile bambolina Barbie e l’alternativa Bratz, passando per re e principesse del regno Disney. Solo lo zaino di una di queste griffe può arrivare a costare anche 82 euro (+2,5% rispetto al 2008), rappresentando una delle voci più consistenti dell’intero corredo scolastico per le elementari al quale, per il secondo anno consecutivo, c’è da aggiungere il costo del grembiule che si aggira mediamente intorno ai 25 euro.

Risparmiare dialogando con i figli
Si può comunque risparmiare – se si vuole ma scapito chiaramente di griffe e marchi – girando per grandi magazzini prestando sempre attenzione alla qualità dei prodotti, in particolare a tessuto e cuciture degli zaini, per evitare che il risparmio si trasformi in un cattivo affare dovendone acquistare uno nuovo nel corso dell’anno scolastico. Altro accorgimento per risparmiare è quello classico di confrontare il prezzo di uno stesso prodotto in almeno tre o quattro punti vendita dividendo la spesa in base alla convenienza perché, per effetto delle diverse politiche commerciali, lo stesso identico prodotto può essere offerto a prezzi notevolmente diversi. Di sicuro costano meno le confezioni maxi di penne, quaderni, album e colori; ancor di più si può risparmiare se si organizzano gruppi di acquisto con altri genitori o si voglia usufruire dei kit scolastici – a prezzo fisso (euro 19,90) e prodotti garantiti -, promossi dalle amministrazioni comunali di diversi città.
Ma se è vero che risparmiare è possibile, più difficile è convincere i bambini a rinunciare a prodotti griffati e di marca. A parte tanta pazienza, l’unico strumento è la contrattazione, trovare un accordo prima degli acquisti per evitare tragiche sceneggiate davanti agli scaffali di cartolerie o ipermercati, preparare insieme la lista degli articoli da comprare e lasciare che almeno uno di questi sia di libera scelta del bambino. Questa può essere l’occasione di parlare con lui dell’importanza di imparare a scegliere e del valore dei soldi, ma rassegnatevi al fatto che, per quanto riguarda la sua unica possibilità di scelta concordata, questa ricadrà quasi sicuramente sullo zainetto che, d’altronde, dovrà sostenere il «peso» della cultura per l’intero anno scolastico.

 

Marina Zenobio

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