In questi giorni di fine estate un brivido corre lungo la schiena dei genitori (e non solo dei bambini): la corsa contro il tempo sta iniziando. Meglio prepararsi gradualmente.
L’estate non è ancora finita ma l’ora di tornare a scuola si avvicina. Nella maggior parte delle regioni italiane la data è fissata per il 14 settembre, a parte l’Emilia Romagna e il Friuli Venezia Giulia dove le scuole riaprono i battenti il giorno dopo, 15 settembre, Basilicata e Marche il 16, la Sicilia il 18, mentre in Abruzzo, per chiari motivi legati al terremoto e alla ricostruzione, la campanella suonerà il 21 settembre. La pausa estiva, secondo la data di inizio di ogni singola regione, inizierà solo tra il 5 e il 12 giugno 2010.
Riprendiamo confidenza con la quotidianità
Il ritorno a scuola, quindi alle attività e agli impegni quotidiani, possono però essere motivo di stress per grandi e piccini. In particolare, dopo il rientro dalle lunghe vacanze estive, i bambini devono prepararsi non solo al rientro a scuola ma all’insieme di tutte quelle attività che li aspettano nel periodo invernale: la palestra, la piscina, i corsi di musica… e le alzatacce che permettono ai genitori di accompagnare i figli a scuola prima di recarsi al lavoro.
Non c’è quindi nulla di strano se nei bambini si evidenzia qualche malumore (al quale neanche i grandi sono immuni). Essendo però il ritorno alla vita di tutti giorni inevitabile, si rende necessario creare un clima familiare che trasformi il rientro alla normalità in momenti piacevoli, magari infondendo entusiasmo, mettendo in risalto nei bambini gli aspetti positivi, come il rivedersi con i compagni di classe e raccontarsi le avventure estive, oppure di quanti nuovi argomenti verrà a conoscenza. Cosa buona sarebbe organizzare un rientro graduale evitando – per quanto possibile – di tornare a casa dalle ferie pochi giorni prima della riapertura delle scuole, per dare la possibilità ai bambini (e non solo) di riprendere confidenza con la quotidianità; riprendere i normali bioritmi familiari come mandarli a letto presto dopo aver letto loro un racconto, evitare che passino troppo tempo davanti la televisione, ricominciare a far suonare la sveglia mattutina più o meno alla stessa ora in cui dovranno alzarsi per andare a scuola e far trovare loro una buona prima colazione.
Come prepararli al primo giorno di scuola
Di particolare attenzione hanno diritto i bambini che si preparano al vero primo giorno di scuola, la prima elementare (ora scuola primaria), quando vedranno finire in soffitta palette, secchielli e alcuni dei loro giochi, per essere sostituiti da libri, quaderni, zaini e grembiulini. Per i più piccoli può rappresentare un vero e proprio evento stressante con cui i genitori hanno il dovere di fare i conti. Un aiuto arriva dalla Società Italiana di Pediatria (Sip) con alcuni consigli utili ai genitori per affrontare il critico passaggio dei propri cuccioli dal gioco alla scuola. Può essere utile, per esempio, coinvolgere il bambino in attività che aiutino ad introdurre giocosamente le attività tipicamente scolastiche nella quotidianità: fare una gita in luoghi di interesse culturale e artistico, leggere insieme un libro, ma anche anticipare per sommi capi i contenuti del programma scolastico per stuzzicare la curiosità dei piccoli futuri alunni e, laddove è possibile, organizzare una visita nella scuola che lo ospiterà. C’è poi il problema grembiulino, non sempre accettato senza proteste da tutti i bambini; ci piaccia o no bisogna cercare di dare una ragione sul fatto del perché è necessario indossarlo (per non macchiare i loro bei vestitini, per esempio; oppure per non creare disagio ad altri bambini che non hanno bei vestiti), magari può essere utile mostrare loro le foto di mamma e papà a scuola ritratti con grembiule e fiocconi… potrebbe scapparci pure qualche risata.
In Rete
Società Italiana di Pediatria
Marina Zenobio