

Oggi 10 dicembre. Conviene che prepari il pranzo, oggi farfalle con gamberetti per un pH di 5,6 e per cena dei bocconcini di pollo allo zenzero per un pH totale di 5,6. Chi ci segue da tempo sa che i nostri menù rispettano il pH neutro il più possibile. A seguire sotto i menù, qualche informazione sull’olio di palma.
Colazione: Ananas e clementine – Una tazza di tè
Break: Biscotti di Natale
Pranzo: Farfalle integrali verdi e rosa
Break: Mela e uvetta per snack – una tazza di tè
Cena: Bocconcini di pollo allo zenzero
e se stiamo svezzando il bambino: Pappe dopo i 10-11 mesi
Conosciamo l’olio di palma più da vicino, infatti, per capire se è buono o meno per la nostra salute è necessario avere più informazioni possibili .
L’olio di palma deriva dalla polpa del frutto della palma da olio – Elaeis guineensis – ed è composto da circa il 50% di acidi grassi saturi, con netta prevalenza di acido palmitico. Anche dai semi si ricava un olio, l’olio di palmisto, con un contenuto di acidi grassi saturi di circa l’80%. Gli acidi grassi saturi sono normali costituenti della frazione grassa degli alimenti, e,
oltre a fornire energia, svolgono numerose funzioni fisiologiche. Il punto è che se si diventa grandi consumatori di questi grassi, il rischio è di andare incontro a cardiopatie. Però, è anche vero che non solo l’olio di palma ma anche tutti gli altri grassi saturi, con la stessa percentuale, hanno lo stesso identico rischio sul sistema cardiovascolare. Anzi, alcuni ricercatori hanno ipotizzato che l’acido palmitico dell’olio di palma sia meno ipercolesterolemizzante e aterogenico dei grassi animali, grazie alla posizione che occupa nei trigliceridi. Resta però il problema dell’esposizione: gli unici dati validati da una ricerca relativi ai consumi alimentari e disponibili in Italia si basano su un’indagine vecchia di oltre quindici anni. Da tali dati, l’Istituto Superiore di Sanità ha nuovamente stimato il consumo di acidi grassi saturi rifacendosi alla composizione nutrizionale media dei prodotti presenti sul mercato al dicembre 2015. Da questa rielaborazione è emerso che nella fascia di età tre- dieci anni, l’assunzione giornaliera media di acidi grassi saturi totali è pari a quasi 28 g, di cui oltre un terzo dal consumo di alimenti contenenti olio di palma: cracker, biscotti, merendine, gelati e cioccolato.
Zia Vittoria
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