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Svezzamento: a sei mesi se allattati, a cinque con biberon

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Di solito, dopo il sesto mese di età, si cominciano ad introdurre nella dieta del bambino i primi alimenti diversi dal latte per composizione bio-chimica oltre al passaggio dalla dieta liquida a quella semi-solida. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS – il processo di svezzamento dovrebbe iniziare dopo il sesto mese, in quanto fino a quel momento il latte materno e, in mancanza di esso, il latte adattato assicurano un accrescimento ottimale del lattante. Tuttavia vi possono essere eccezioni a questa indicazione.

Il Ministero fornisce consigli utili per lo svezzamento
Lo scopo principale dello svezzamento è fornire il ferro, e quindi, aggiungere all’alimentazione lattea alimenti di origine animale come la carne. Il Ministero della Salute ha stilato un’utile guida per le famiglie – Bambine e bambini del mondo – in cui vengono fornite anche le linee guida per un corretto svezzamento. Prima di tutto, infatti, lo svezzamento non è soltanto una tappa importante dal punto di vista nutrizionale, ma rappresenta anche un momento delicato e importante per l’acquisizione di comportamenti e attitudini del piccolo di fronte alle esperienze olfattive e gustative e all’accettazione del cucchiaino. Infatti, lo svezzamento coincide con una serie di cambiamenti rilevanti nella vita di un bambino: progressivo distaccamento dal seno, maggiore autonomia, conoscenza e curiosità verso il mondo circostante. La guida inoltre afferma che l’ordine con cui gli alimenti vengono introdotti nella fase dello svezzamento non riveste più l’importanza che un tempo gli veniva attribuita e può variare in base alla preferenza del bambino e alla cultura gastronomica della famiglia e del pediatra di riferimento.

Cosa suggerisce il pediatra
Anzitutto, ricordiamo che non è necessario posticipare il consumo da parte del bambino della pastina contenenti glutine. I pediatri consigliano di introdurre nell’alimentazione del bambino un alimento alla volta e di attendere almeno tre o quattro giorni prima di introdurne uno nuovo. In tal modo si possono individuare con una certa facilità tutti quegli alimenti verso i quali il bambino manifesta sensibilizzazioni o allergie. Durante lo svezzamento il latte vaccino va introdotto solo dopo l’anno di età e diluito con acqua, po’ per l’elevato apporto proteico ed un po’ per il suo basso contenuto in ferro. In questa fase è preferibile offrire al bambino i latti speciali, detti di crescita, con una composizione nutrizionale più idonea alle esigenze del bambino. In alternativa o in associazione ad essi, i formaggini sono utili per assicurare un giusto apporto di calcio all’organismo in crescita.

I primi cibi diversi dal latte da introdurre
Come primi alimenti all’inizio dello svezzamento si possono provare, anche in base alla scelta della madre, alle abitudini culturali ed all’accettazione del bambino, i seguenti alimenti:

•vegetali cotti e tritati come patate, carote
•banana, pera o mela grattugiata
•crema di riso cotta nel brodo vegetale o la quinoa aggiunta la brodo
in una fase successiva si possono introdurre
•carboidrati come riso, mais, porridge, akamu, tapioca, yucca
•le proteine vegetali, i legumi, posso essere aggiunti passati nella pappa
•le proteine animali vanno offerte con moderazione: montone, agnello, pollo, manzo, capretto, maiale. Il pesce magro va introdotto verso i nove mesi
Tutti gli alimenti vanno proposti freschi e preparati quotidianamente.

La Redazione

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