Gli studiosi dell’alimentazione hanno da tempo collegato gli alimenti ultra processati, ovvero: gli snack confezionati, i cibi precotti dall’industria e le bibite gassate con vari rischi per la salute. Tra le malattie collegate troviamo: ipertensione, malattie cardiache, diabete, obesità e alcuni tipi di cancro. Uno studio basato su 30 anni di dati ci ha fornito informazioni sulle associazioni tra alcuni alimenti e la morte prematura. I collegamenti più rilevanti sono stati riscontrati con gli alimenti pronti a base di carne, pollame e frutti di mare, seguiti da bevande zuccherate, dessert a base di latticini e cibi trasformati per la colazione. Purtroppo, è ben noto che questi alimenti, meglio conosciuti come – processati – sono: ricchi di zuccheri, grassi saturi, sale oltre a contenere additivi, coloranti ed emulsionanti dannosi, ma soprattutto sono privi di vitamine e fibre attive sulla buona salute.
Il professore associato di epidemiologia e nutrizione presso l’Harvard T.H. Scuola Chan di sanità pubblica sostiene che fino ad oggi gli studi sugli alimenti ultra-processati e sui rischi di morte erano basati su campioni di piccole dimensioni e periodi di studio brevi, ma oggi il nuovo studio conferma delle certezze. Infatti, lo studio pubblicato sulla rivista medica British Medical Journal – BMJ – Il’8 maggio scorso, Song e colleghi hanno monitorato la salute a lungo termine di oltre 74.500 infermiere registrate da 11 stati nel Nurses’ Health Study, nell’arco temporale dal 1984 al 2018, e di 39.500 uomini. operatori sanitari di tutti i 50 stati nell’Health Professionals Follow-up Study, sempre nello stesso arco temporale. Lo studio ha incluso persone senza una storia di cancro, malattie cardiache o diabete. I partecipanti avevano fornito informazioni sulla loro salute e sulle loro abitudini di vita ogni 2 anni, nonché un questionario alimentare dettagliato ogni 4 anni. Il gruppo di ricerca ha anche testato la qualità generale della dieta dei partecipanti e li ha divisi in gruppi che andavano da un basso consumo di cibo ultra-processato, circa tre porzioni al giorno, ad un elevato consumo di cibo ultra-processato, circa sette porzioni al giorno. Complessivamente, in un periodo di follow-up di 34 anni in media, ci sono stati 48.193 decessi tra tutti i partecipanti, inclusi 13.557 decessi dovuti a cancro, 11.416 a causa di malattie cardiovascolari, 3.926 a causa di malattie respiratorie e 6.343 a causa di malattie neuro degenerative.
Rispetto a coloro che mangiavano meno alimenti ultra-processati, quelli che ne mangiavano di più avevano un rischio maggiore del 4% di decessi totali e un rischio maggiore del 9% di decessi per qualcosa di diverso dal cancro o dalle malattie cardiache, compreso un rischio maggiore dell’8% di morte neurodegenerativa. Tuttavia, i ricercatori non hanno trovato un vero collegamento con i decessi dovuti a cancro, malattie cardiovascolari o malattie respiratorie. I collegamenti variavano anche tra i gruppi alimentari. Infatti, lo studio è osservazionale, quindi non è possibile determinare una relazione di causa-effetto. La carne trasformata, il pollame e i frutti di mare avevano i collegamenti più forti e costanti con la morte prematura, così come le bevande zuccherate e zuccherate artificialmente, i dessert a base di latte e il cibo per la colazione ultra-processato. Allo stesso tempo, i collegamenti erano più bassi se si prendeva in considerazione la qualità complessiva della dieta, il che potrebbe significare che avere una dieta complessivamente sana può in parte limitare il rischio di alimenti ultra-processati.
In un altro studio recente, Song e colleghi hanno trovato collegamenti tra cibi altamente processati e depressione, in particolare con dolcificanti artificiali e bevande zuccherate artificialmente. Anche se non tutti gli alimenti ultra-processati dovrebbero essere universalmente limitati, apportare modifiche alla dieta può aiutare. Oltre ad essere in gran parte privi di nutrienti sani, gli alimenti ultra-processati spesso contengono additivi alimentari come emulsionanti e dolcificanti in grado di causare infiammazioni nell’intestino, che possono portare a problemi di salute fisica e psichica. Il prof.Zhang, ha studiato il consumo di alimenti ultra-processati tra i bambini statunitensi, scoprendo che il consumo di questi prodotti da parte dei bambini è aumentato notevolmente negli ultimi due decenni e ora costituisce la maggior parte dell’energia totale dei bambini.
Facciamo attenzione all’alimentazione dei nostri bambini, seguiamo quotidianamente i consigli di Zia Vittoria con i suoi suggerimenti quotidiani ed i menù studiati per offrire una dieta a pH neutro il più possibile.
Rossi Lina
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