L’Italia è circondata completamente dal mare, o quasi: non ci dovrebbero essere, quindi, carenze di iodio, un elemento importante per la funzionalità della tiroide e per lo sviluppo del sistema nervoso. Invece, a quanto pare, il nostro paese è uno di quelli che assume meno iodio, fin dall’infanzia. È il risultato di un ampio studio promosso dalla Campagna Nazionale coordinata dai pediatri dell’Istituto Gaslini, svoltosi in dieci città italiane e conclusosi proprio in questi giorni in Liguria. Il nome della campagna è: Progetto Italiano Contro la Carenza di Iodio in Pediatria e ha l’obiettivo di informare ed educare alla salute infantile attraverso un’attività di sensibilizzazione nelle scuole. Il progetto comprende la diffusione dell’importanza di assumere alimenti ricchi di iodio, dal sale iodato al pesce di mare ed al latte, promuovendone quindi un consumo adeguato.
Studiosi concordi sull’utilità dello iodio
L’iniziativa ha permesso di raggiungere complessivamente oltre 1 milione di bambini di 3.500 scuole primarie e secondarie di I grado di tutta l’Italia: un risultato importante che ha contribuito a sensibilizzare la popolazione sull’importanza di una corretta assunzione di iodio e sui rischi di deficit cognitivi dei bimbi legati ad uno stile di vita alimentare scorretto. L’assunzione insufficiente di iodio, infatti, può diventare la causa di un deficit intellettivo e cognitivo, in particolare se riguarda soggetti in età evolutiva, donne in gravidanza e neonati. Le conclusioni del Gaslini di Genova collimano con quanto sostenuto da ricercatori neozelandesi dell’University of Otago di Dunedin, i quali hanno condotto uno studio per verificare l’incidenza dello iodio sui problemi di deficit mentale nei bambini. Si è scoperto che i bambini appartenenti a un gruppo che aveva assunto iodio mostravano migliori performance in due test cognitivi standard e nei test di problem-solving, superando i bambini appartenenti al gruppo di controllo che avevano ricevuto solo il placebo.
Dove trovare il prezioso elemento
È quindi essenziale che, fin dalle prime settimane di vita, non manchi una adeguata assunzione di questo elemento. Ogni giorno un essere umano si deve procurare circa 150 microgrammi di iodio, un po’ di più in gravidanza, ma non è semplicissimo raggiungere la quantità sufficiente. Lo iodio si trova nelle verdure, nella carne, nei vegetali, ma più di tutto è presente nei pesci e negli altri animali che vivono in mare e di cui l’uomo si può nutrire, alghe comprese. Piccole dosi di iodio sono presenti nelle acque potabili. La forma di prevenzione più semplice consiste nell’utilizzo del sale iodato, cioè di sale rinforzato con una congrua quantità di iodio. Non si tratta altro che del comune sale da cucina al quale viene aggiunta una quantità nota di iodio, sufficiente per garantire un apporto minimo dell’elemento. In alcuni Paesi Europei e negli USA è stata resa obbligatoria la vendita del sale iodato e questo ha permesso, in questi paesi, la quasi completa scomparsa delle malattie da carenza di iodio. In Italia il sale è stato scelto come veicolo di prevenzione perché è presente nella dieta di ognuno in quantità omogenea, perché l’aggiunta di iodio al sale è poco costosa ed è semplice, senza alterare il sapore dei cibi.
Lina Rossi