SIDS o morte in culla, la prevenzione non solo è possibile ma doverosa

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SIDS o morte in culla, la prevenzione non solo è possibile ma doverosa

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La sindrome della morta improvvisa del lattante, spesso – ma non correttamente – chiamata morte in culla è l’improvviso e inspiegabile decesso che colpisce i piccoli sotto l’anno di età, apparentemente sanissimi e pur non avendo mai manifestato problemi di alcun tipo, muoiono nel sonno. Le cause della SIDS sono ancora al vaglio degli esperti di tutto il mondo.

Un problema che parte dal centro del sonno
Secondo l’ipotesi più accreditata, la morte improvvisa sarebbe provocata dall’immaturità dei centri di controllo del respiro e del battito cardiaco che si trovano nel cervello. Questi centri non riuscirebbero a mantenere una sufficiente attività quando il bambino presenta dei brevi e in genere normali momenti di apnea con lieve riduzione dell’ossigeno – ipossia – ed eccesso di anidride carbonica – ipercapnia – nel sangue. Queste condizioni normalmente stimolano i centri respiratori e fanno riprendere il respiro. In altre parole, il bambino non riesce più a riprendere un corretto ritmo respiratorio. È stata invece del tutto scartata l’ipotesi che la SIDS sia dovuta a rigurgito, credenza comune un tempo, che ha favorito l’abitudine di far dormire i neonati a pancia in giù. Al contrario, sembra che dormire proni favorisca il sonno profondo, quindi l’apnea prolungata e quindi un possibile rischio. Fin dai primi anni novanta gli esperti consigliano di far dormire i neonati a pancia in su, posizione che costituisce un fattore protettivo. In America esistono da anni linee guida per la prevenzione della SIDS, e viene portata avanti la campagna “Back to sleep”, che si può tradurre con – dormire sulla schiena.

Altre misure per difendere i bambini dalla SIDS
Oltre alla posizione sulla schiena, altri accorgimenti prevengono la SIDS. Ecco quali.

  • Usare un materasso rigido: in questo modo il viso del bimbo è ben libero da affossamenti nel morbido rischiando il soffocamento.
  • Eliminare cuscini e peluche: possono scivolare sul viso del piccolo. Inoltre i tessuti che li compongono trattengono polvere e possono causare irritazioni alle vie aeree, altro fattore di rischio per la morte improvvisa.
  • Scaldare troppo l’ambiente dove dorme il bimbo: la temperatura ideale è tra i 19-20°C. Temperature più elevate favoriscono le apnee. Per lo stesso motivo, è bene non coprire troppo il piccolo. Anche in inverno, una tutina in cotone di ciniglia e una copertina sono più che sufficienti.
  • Non fumare: l’effetto tossico di nicotina e prodotti della combustione impediscono lo sviluppo completo dell’apparato respiratorio del bambino. I piccoli nati da madri fumatrici incorrono più di frequente nella SIDS. È quindi bene smettere di fumare in gravidanza e l’ideale sarebbe non riprendere più.
  • Non dormire nello stesso letto: la SIDS, secondo gli esperti americani, è associata al co-sleeping, cioè al dormire nello stesso letto. Infatti i genitori o i fratellini possono, senza volerlo, impedire la normale respirazione del piccolo. È invece possibile porre il piccolo nella sua culla, vicino al letto dalla parte della mamma.
  • Offrire il succhietto: la conformazione del succhietto nella bocca consente di aver sempre ben aperte le vie respiratorie;
  • Allattamento al seno: i piccoli allattati al seno sta misticamente sono i meno colpiti dalla SIDS.

Nessun pericolo per il rigurgito
Molti genitori temono che, dormendo a pancia in su, il bambino rischi di soffocarsi con il vomito. Gli studi dimostrano invece che si rischiano problemi di soffocamento se il bambino vomita stando a pancia in giù. Infatti, gli esperti non hanno notato un aumento delle segnalazioni di aspirazione da rigurgito o polmoniti da ingestione da quando si usano le misure di prevenzione del dormire sulla schiena, quindi la posizione supina non aumenta il rischio di aspirazione nelle vie aeree. Nel caso di reflusso gastro-esofageo, è vero che il problema diminuisce se il bimbo dorme a pancia in giù, ma gli esperti per il primo anno di vita preferiscono privilegiare la prevenzione della SIDS piuttosto che evitare il presentarsi del reflusso, manifestazione, tra l’altro, molto comune nei neonati, che si presenta nella grande maggioranza dei casi in assenza di disturbi seri.

Sahalima Giovannini

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