Alla vista di un bambino piccolo o un cucciolo di qualsiasi animale: un gattino o un cagnolino è impossibile trattenersi dal sorridergli, provare un sentimento di dolcezza e un desiderio di protezione. Perché succede tutto questo? Gli esperti ci spiegano i motivi per cui i bebè stimolano la tenerezza.
Il premio Nobel Konrad Lorenz, etologo – studioso del comportamento animale – pensava che le caratteristiche somatiche dei bambini in qualche modo stimolassero il sentimento di tenerezza. La testa relativamente più grande rispetto al corpo, gli occhi molto grandi rispetto al viso rotondo, gli occhi hanno già le dimensioni definitive dell’adulto alla nascita, le guanciotte tonde e la bocca atteggiata a suzione sono tratti presenti in tutti i cuccioli dei mammiferi, l’obiettivo è proprio quello di suscitare la tenerezza, quindi protezione. In questo modo i piccoli, i più fragili, hanno maggiori chances di sopravvivenza facendosi proteggere dagli adulti. Infatti, Lorenz affermò in più scritti che i tratti somatici dei bambini piccoli possono istintivamente indurre un sentimento di tenerezza, indipendentemente dall’essere madre o padre. La tenerezza si configura quindi come un sentimento innato stimolato anche dagli ormoni e ad uso e consumo di tutti quegli adulti che in qualche modo si prendono cura dei piccoli cuccioli.
Lo stesso sentimento di dolcezza che ci spinge ad accostarci con tenerezza ad un gattino o a un cagnolino, ci stimola ad attivare il comportamento accudimento e quindi ad accarezzare un bambino appena nato. È possibile quindi affermare che gli adulti siano maggiormente sollecitati, nel loro comportamento protettivo, dalle caratteristiche somatiche proprie dei cuccioli sia dell’uomo che degli animali: testa più grande rispetto alle proporzioni degli adulti e occhi sicuramente dominanti nello spazio della faccia. I disegnatori di giocattoli o di cartoons sfruttano questa caratteristica innata nell’uomo per creare personaggi animati capaci di stimolare un sentimento di tenerezza o piacevolezza.
Questa fase in cui i bebè fanno tenerezza, purtroppo, non dura per sempre. Tutti i cuccioli, sono destinati a crescere e a perdere le caratteristiche che li rendono irresistibili, assumendo proporzioni che li avvicinano progressivamente a quelle degli adulti. Se diamo uno sguardo alle tabelle di crescita dei bambini, osserviamo come le proporzioni somatiche, in genere, attraversano due fasi fondamentali, la prima tra i 6-7 anni e la seconda tra i 12-14 anni; ebbene, il sentimento di tenerezza verso i bambini viene meno con lo sviluppo somatico. In effetti tutti abbiamo sperimentato: i bambini della materna ci appaiono meno indifesi dei bambini che frequentano le elementari, così come un ragazzo che frequenta la scuola media inferiore ci appare quasi come un adulto e al sentimento di tenerezza si sostituisce la socializzazione compartecipe.
Dott.ssa Rosalba Trabalzini
Psichiatra – Psicoterapeuta CBT – laureata in psicologia clinica
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