Le conclusioni a cui sono giunti i magistrati della Corte d’Appello: ovvero un bambino fino ai tre anni d’età, dovrebbe dormire con la madre, rilevando che i piccoli necessitano di una stabilità emotiva particolare. Questa decisione si basa sull’importanza del legame tra madre e bambino nei primi anni di vita, periodo durante il quale la figura materna è considerata fondamentale per il benessere e lo sviluppo del neonato. Tuttavia, va notato che tali decisioni possono variare a seconda dei casi specifici e delle circostanze individuali, con l’obiettivo sempre di garantire il benessere del bambino come priorità principale.
La sentenza della Corte d’Appello deve essersi basata necessariamente su una serie di motivazioni psicologiche e giuridiche relative al benessere del bambino nei primi anni di vita. Proviamo a capire il perché delle possibili motivazioni:
La decisione della Corte d’Appello potrebbe anche basarsi su precedenti giuridici e studi scientifici che supportano la teoria dell’attaccamento e il ruolo chiave della madre nei primi anni di vita del bambino. La ricerca nel campo della psicologia infantile evidenzia l’importanza della figura materna nel crescere bambini sani e resilienti. In tutte le decisioni relative alla custodia dei figli, il principio guida è l’interesse superiore del minore. Questa espressione implica che qualsiasi soluzione adottata deve avere come obiettivo primario il benessere psichico, emotivo e fisico del bambino. È importante aver sempre presente che queste sono le possibili motivazioni generali e che ogni caso può avere specificità diverse che i giudici, nel loro ruolo, devono considerare.
Rossi Lina
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