Mamme, l’ansia va controllata
3 Marzo 2010
Bebè in ritardo, scattano i controlli
8 Marzo 2010

Aiutiamolo ad accettare il box

Condividi sui social

È utile alla mamma, ma non è molto amato dal bambino. La soluzione del conflitto si nasconde nella capacità di farlo diventare agli occhi del piccolo una possibilità e non una gabbia.

È facile immaginare il box come la rappresentazione del conflitto d’interessi tra gli adulti indaffarati ed il bambino in crescita. Si tratta indubbiamente di un accessorio utile alle mamme che possono, una volta adagiato il piccolo al suo interno, allentare l’attenzione su di lui e concentrarsi sulle proprie faccende domestiche. All’interno del suo recinto infatti il piccolo si trova in un luogo protetto, non può uscire ed ha a portata di mano soltanto gli oggetti sicuri che gli vengono messi a disposizione. La tranquillità del genitore si scontra però con la limitazione alla possibilità di esplorazione del bambino che ha bisogno di conoscere lo spazio libero e di prepararsi, altrettanto liberamente, al movimento autonomo, gattonando libero per la casa. Come conciliare quindi le esigenze di “libertà” di entrambi senza dover fare i conti con i propri sensi di colpa?

Uno spazio da scoprire
Innanzitutto è consigliabile cominciare ad utilizzare il box solo a partire dai 6 mesi. Prima di questa età, infatti, il piccolo non è in grado di stare seduto e di muoversi autonomamente. Arrivati all’età giusta è importante evitare che il bebè identifichi il box come una sorta di “gabbia” in cui viene relegato. Bisogna dunque aiutare il piccolo a prendere confidenza con il suo nuovo spazio rimanendo, nei primi tempi, nella sua stanza e giocando con lui nel box, affinché percepisca il nuovo ambiente come familiare e non interpreti come un abbandono la sua permanenza in un luogo lontano dai genitori. Successivamente ci si può cominciare ad allontanare per pochi minuti, in un momento in cui è sereno, ma non senza avergli prima comunicato, parlandogli, il ritorno immediato.
Una volta che ci si è allontanati dalla stanza sarà bene continuare a parlargli a voce alta affinché percepisca la presenza della mamma o del papà.
È molto importante inoltre evitare di mettere il bambino nel box nei momenti di maggiore tensione per lui, quando si è appena svegliato o quando si avvicina l’ora della pappa, ma, soprattutto, il box non deve essere mai usato quale “castigo” o “punizione” o comunque in una modalità “aggressiva” che possa far associare al bambino l’idea di quello come di uno spazio “prigione”.
Ovviamente il box deve essere utilizzato in situazioni in cui ci possa essere un rischio o quando si è troppo occupati per poter tenere d’occhio il bambino, ma non deve diventare l’unico spazio consentitogli. Deve essergli infatti garantita la libertà di movimento completa per la casa durante le altre ore della giornata.

Il luogo del divertimento
Se utilizzato nel modo giusto, poi, il piccolo recinto può diventare anche un importante luogo di stimoli. È opportuno ad esempio riempirlo dei giochi preferiti dal bebè (lasciando ovviamente l’adeguato spazio per i suoi movimenti), o sostituire ed alternare gli oggetti all’interno periodicamente, moltiplicando così le sue possibilità di esplorazione. Si può acquistare un box molto colorato ed appendervi intorno i suoi oggetti a cui si possa aggrappare o che può portare liberamente alla bocca. Lo spazio diventerà così un luogo identificato dal piccolo come “territorio proprio” e di gioco e non, al contrario, come uno strumento di allontanamento dal territorio familiare. Insomma, sicurezza e libertà del bambino sono entrambe di fondamentale importanza. È bene quindi ragionare in termini di equilibrio fra i due aspetti piuttosto che di alternativa.

Guida alla scelta dei modelli
Se a questo punto avete deciso di acquistare un box per il vostro bambino, è consigliabile tenere conto di alcune fondamentali caratteristiche.

  • Il sistema di bloccaggio deve essere facile ed agevole ma impedire la chiusura improvvisa.
  • L’altezza delle sponde deve avere un’altezza che il bambino in piedi non possa scavalcare.
  • La rete che delimita in verticale lo spazio deve essere in maglia fine per evitare che il bambino possa impigliarvisi.
  • Le parti metalliche devono essere imbottite e ben protette
  • La stabilità della struttura deve essere tale che, una volta aperto, il box non traballi

L’alternativa al box più economica e adeguata allo sviluppo del neonato è una coperta o una trapunta che gli permetta di giocare sul pavimento. È possibile altrimenti acquistare il “recinto”, una sorta di staccionata adattabile allo spazio disponibile, poggiata direttamente sulla trapunta . Il vantaggio è che è più largo del box e consente quindi movimenti più ampi.

 

Marina Giulia Bordoni

Registrati o Accedi

Lascia un commento