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Nuove tabelle di crescita

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L’Oms rivede i parametri studiando i bambini allattati al seno: il peso ideale è destinato a scendere

Le linee guida sui parametri di crescita dei bambini stanno per cambiare. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha infatti messo a punto nuove tabelle, destinate a sostituire quelle fino ad oggi utilizzate. I parametri ancora in vigore risalgono a venti anni fa e, soprattutto, furono realizzati considerando i dati di bambini in gran parte alimentati con latte artificiale. Le tabelle presentate ora dall’Oms sono invece state realizzate valutando un campione di oltre 8.000 bambini provenienti da 6 Paesi diversi, allattati con latte materno.

Le nuove linee guida sulla crescita hanno dimostrato che il modello di riferimento ancora in uso si fonda su parametri di peso troppo alti: ad esempio, secondo il modello attuale, un bambino di un anno dovrebbe pesare fra i 10,2 e 12,93 chilogrammi, mentre l’aggiornamento ha dimostrato che il peso ideale è compreso fra 9,53 e 11,79 chilogrammi. La ragione, spiegano gli esperti, va cercata proprio nel diverso tipo di allattamento: i piccoli alimentati in modo naturale aumentano di peso più lentamente e in modo più irregolare rispetto ai bimbi alimentati con latte in polvere che, mediamente, hanno una crescita standard di circa 180-200 grammi a settimana. Ma una crescita più rapida e un peso più florido non rappresenta un indice automatico di benessere. Dallo studio in base al quale l’Oms ha stabilito in nuovi parametri è emerso che i bambini allattati al seno, o comunque con latte materno, sono di fatto meno a rischio dei loro coetanei di sviluppare, da adulti, problemi di salute: i bambini che crescono troppo rapidamente mostrano, infatti, con gli anni, segni di pressione alta, obesità, colesterolo e diabete.

Insomma l’allattamento naturale è, ancora una volta, il vero punto di forza per vincere la battaglia contro l’obesità infantile e per assicurare più genericamente ai bambini uno sviluppo sano su tutti i fronti. Non a caso l’OMS, aveva già più volte raccomandato l’allattamento al seno esclusivo fini ai sei mesi di vita e integrato alle pappe fino almeno al secondo anno di vita. “Il latte materno – ribadiscono gli esperti – garantisce ai bambini tutti i nutrienti di cui hanno bisogno”. Oltre a fornire loro, aggiunge il nutrizionista Toni Steer del Medical Research Council, una ulteriore arma di prevenzione contro le infezioni.

Le nuove linee guida diventeranno presto un riferimento “normativo”, sottolinea Adriano Cattaneo, responsabile del Centro italiano collaboratore dell’Oms per la salute materno infantile. Il che vuol dire che per valutare la crescita di un bambino tutti i pediatri dovranno obbligatoriamente attenersi ad esse. In Italia le nuove linee guida messe a punto dall’Oms sono state accolte con favore e Luigi Tucci, presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp), ha parlato di “un cambiamento sicuramente positivo poiché si ripropone il latte materno come alimento preferenziale nella dieta del bambino”. Ma la definitiva applicazione delle nuove tabelle con le quali l’Oms prosegue di fatto l’impegno a favore dell’allattamento naturale – dovrà fare i conti con gli interessi che ruotano intorno alla commercializzazione del latte artificiale.

 

Paola Ladogana

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