Come avvicinare i più piccoli alla scienza o all’arte, quali proposte scegliere, come organizzare la visita
Per una famiglia con bambini la decisione di trascorrere una giornata in un museo senza tenere presenti alcune regole di base potrebbe nascondere delle insidie e mutare un’occasione di per sé positiva in un’esperienza stressante e difficile da gestire. Alcuni consigli utili consentiranno di affrontare questo momento preparati e di essere in grado di trasformare un “polveroso museo” in un labirinto delle meraviglie da cui non si vorrebbe più andar via. Tra le priorità assolute: valutare attentamente la scelta del luogo, e soprattutto mettersi nei panni dei piccoli visitatori, guardando con i loro occhi e ponendosi le loro stesse domande.
Quale museo scegliere
Certamente la scelta del luogo in cui recarsi gioca un ruolo fondamentale nel primo impatto che i piccoli potrebbero ricevere dall’ambiente stesso.
Se decidiamo di iniziare portandoli in un museo dedicato ai bambini, per esempio, troveranno un luogo coloratissimo e nel quale sono liberi di muoversi come desiderano attraverso percorsi guidati tematici, proposti dai pedagogisti e dagli esperti di comunicazione e d’arte che progettano questi luoghi.
Se scegliamo di portare i bambini nei musei dedicati alla scienza e alla tecnologia, avranno la possibilità di sperimentare il funzionamento degli strumenti tecnologici o delle astratte leggi della fisica e della chimica attraverso esperimenti che ognuno di noi può compiere. La cosa più interessante sarà scoprire come tanti fenomeni naturali che accadono quotidianamente possano essere riprodotti anche da loro e trasformarsi così, per un giorno, in piccoli scienziati.
Un’occasione per compiere una gita domenicale con tutta la famiglia è offerta dai musei della cultura materiale posti fuori dalle grandi città, come quelli della civiltà contadina, dell’olio, del sale della pasta, o legati alle tradizioni artigiane come la ceramica, il merletto o il vetro, nei quali spesso troviamo botteghe o comunque attività laboratoriali che mostrano le tecniche di produzione offrendo così la possibilità ad adulti e bambini di riscoprire insieme antichi mestieri.
Chi volesse compiere un tuffo nel passato recandosi a visitare i musei di arte e di storia deve essere preparato al fatto che si tratta dei più difficili da affrontare con i bambini. Per evitare che l’esperienza diventi noiosa e poco coinvolgente mamma e papà non dovrebbero mai dimenticare che il protagonista della giornata è il piccolo visitatore: non dovranno quindi dare nulla per scontato spiegando per prima cosa dove ci si trova. Ai genitori spetterà il non facile compito di animare oggetti luoghi o quadri restituendo loro un senso e risvegliandoli a nuova vita attraverso il racconto e l’evocazione, o l’invito a rintracciare elementi noti, a trovare somiglianze e a fare associazioni.
Se si vuole trascorrere una giornata all’insegna della creatività i musei di arte contemporanea sono tra i più indicati poiché consentono, più di quanto non accada in altri musei d’arte, di lasciarsi andare alla fantasia. Sono adatti anche ai più piccoli, in quanto le molteplici forme e linguaggi espressivi che propongono, coinvolgono i bambini in uno spazio che viene percepito come ludico, nel quale incontrare tutti gli stimoli e le potenzialità comunicative e creative del mondo che ci circonda.
Istruzioni per l’uso di un museo
Per far sì che la visita al museo sia ricordata come un evento piacevole occorre dunque tanta fantasia ma è anche necessario compiere una scelta attenta del posto che si vuole visitare, preceduta da un minimo di informazione sui contenuti. E’ dunque, importante effettuare una selezione tra le cose più adatte sulle quali eventualmente soffermarsi, mantenendo però un’ampia elasticità nei confronti delle esigenze dei bambini e dei loro tempi, in quanto i piccoli potrebbero, a sorpresa, essere attratti da tutt’altro. Per chi non è informato, però, niente paura, perché la cosa più importante per i bambini non è una spiegazione precisa o una risposta immediata alla propria domanda. Molto più divertente è cercare insieme quella risposta, formulando varie ipotesi, o facendo scegliere al piccolo quella che ritiene più probabile, ripromettendosi poi di approfondire l’argomento. Non bisogna scordare poi di utilizzare, a seconda della fascia di età, riferimenti a cose note con le quali già il bambino ha un legame cognitivo ed emotivo. Possono rivelarsi estremamente utili, inoltre, le tecnologie multimediali come le postazioni informatizzate e le sale video messe a disposizione da alcuni musei, per effettuare giochi didattici e magari individuare nuovi percorsi tematici. Ciò contribuirà a rendere l’esperienza solo l’inizio di un’avventura che si potrà ripetere se il bambino lo desidera.
L’utilità delle proposte didattiche
Particolare importanza riveste la possibilità per il bambino di sperimentare attraverso il gioco o attività di laboratorio quanto ha osservato. Molti musei offrono la possibilità di effettuare, generalmente il sabato o la domenica, brevi visite studiate apposta per i più piccoli e seguite dai laboratori pratici. Queste occasioni sono utili per consentire ai bambini di vivere un’esperienza e di socializzare con altri bambini sconosciuti, spesso di età diverse, con i quali interagire attraverso la competizione ma anche creando legami di solidarietà. L’importante, per chi che sceglie questo tipo di attività, è preparare il bambino in modo tale da non indurlo a percepire negativamente il momentaneo distacco da lui ed accertarsi che siano creati piccoli gruppi così che i partecipanti possano essere adeguatamente seguiti dagli operatori didattici. Qualora poi si voglia seguire la visita guidata per gli adulti, bisogna mettere il bambino nelle condizioni di vedere bene quello di cui si parla, perché i musei tradizionali non sono pensati per essere a misura di bambino. Ogni tanto, però, sarà bene allontanarsi un po’ dal gruppo per dedicarsi al piccolo e assicurarsi che la noia, che inevitabilmente precede le giuste proteste, non stia prendendo il sopravvento.
Elena Paloscia