Uno studio Usa sostiene che troppe bevande con caffeina ridurrebbero la possibilità di diventare mamme. Un consumo moderato, invece, non
comporta rischi.
Una tazzina di caffè fumante dopo il pasto, un bel bicchiere di tè ghiacciato per spegnere l’arsura dei mesi estivi. Piccoli
grandi piaceri che tutti ci concediamo senza pensarci troppo. Secondo alcuni ricercatori americani, però, è bene non eccedere con il consumo di bevande
a base di caffeina. Una dose un po’ troppo elevata, infatti, potrebbe ridurre la fertilità femminile ”impigrendo” i muscoli delle tube di
Falloppio, i canali che trasportano la cellula uovo dalle ovaie all’utero, dove si incontrano con gli spermatozoi maschili.
Uno
studio condotto in Nevada
Il ruolo della caffeina nell’infertilità è stata dimostrata da esperimenti condotti su topoline. I risultati
sono stati pubblicati sulla rivista British Journal of Pharmacology dal dottor Sean Ward della University of Nevada School of Medicine di Reno. Il
caffè, la bevanda stimolante più consumata al mondo, è tra quelle con i maggiori effetti benefici sull’organismo. Questo sarebbe però un piccolo neo tra
i molti meriti. Il dottor Ward sostiene che esistevano già evidenze sul fatto che le donne che consumano molto caffè avevano qualche problema di
concepimento, ma prima di questa ricerca non si conosceva la correlazione tra infertilità e caffeina. Gli esperti americani hanno notato che la caffeina
riduce le capacità contrattili delle tube, agendo sulle cellule che regolano queste contrazioni e, quindi, rallentando la loro azione di spinta dell
‘ovulo verso l’utero. Questi risultati possono potenzialmente aiutare le donne con problemi di concepimento, se il problema può essere effettivamente
correlato a un eccessivo consumo di caffeina, in qualsiasi bevanda essa sia contenuta. Si parla però, è bene chiarirlo, di consumo esagerato, pari a
otto-dieci tazzine di caffè, o all’equivalente di caffeina contenuta in tè e nei cosiddetti “energy drink”. In quantità moderate, pari a due-tre tazzine
di espresso o moka, più una tazza o un bicchiere di tè, non ci dovrebbero essere problemi.
Tante qualità in una tazzina
Privarsi
completamente del caffè, d’altra parte, non ha senso e non fa nemmeno bene alla salute, visto che da anni sono noti i benefici del caffè sull’organismo.
La bevanda aromatica e fumante è prima di tutto ricca di antiossidanti, sostanze che si trovano anche nei vegetali e nei frutti rossi. Gli antiossidanti
svolgono un ruolo insostituibile nel combattere i processi infiammatori e i danni dovuti ai radicali liberi, responsabili di invecchiamento e tumori. Il
caffè, dato che è una bevanda concentrata, ne contiene moltissimi. Una tazzina a metà mattina o dopo il pasto è quindi una buona abitudine. Inoltre, nel
caffè ci sono anche tannini, altre sostanze antinfiammatorie e protettive del sistema immunitario. Non è finita: il caffè aiuta a proteggere il fegato.
Previene le forme di cirrosi e protegge dai danni prodotti dall’epatite C, abbassando del 53% il rischio di progressione della malattia epatica. Lo
sostiene uno studio condotto dal dottor Neal Freedman del National Cancer Institute (NCI) e pubblicato sulla rivista Hepatology.
Abbasso
cattivo umore e mal di testa!
Il caffè regala anche sollievo al mal di testa, difende dalla comparsa dei calcoli biliari, mantiene sani
le arterie e il cuore. Proprio così: il caffè potrebbe addirittura proteggere dalle aritmie. Infatti chi lo beve presenta un rischio inferiore di essere
ricoverato in ospedale per disturbi del ritmo cardiaco. Inoltre, la caffeina contenuta previene gli attacchi d’asma e aiuta la circolazione del sangue.
Una tazzina di caffè prima di un pomeriggio di studio o di lavoro impegnativo aiuta a mantenere la concentrazione e regala un piacevole buon umore. Non
si deve comunque eccedere, non solo per evitare i già detti problemi di infertilità, ma anche perché la troppa caffeina può causare forme di insonnia,
soprattutto se il caffè viene assunto nelle prime ore del pomeriggio. A stomaco vuoto, non sempre fa bene perché stimola la produzione di succhi
gastrici che danno sensazione di acidità e bruciore: meglio, quindi, consumarlo a colazione, dopo il pasto oppure accompagnato da un paio di biscotti.
dott.ssa Rosalba Trabalzini