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Il calo dei primi giorni

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La perdita di peso nei giorni che seguono il parto è fisiologica, il lavoro del neonato per adattarsi alla vita fa consumare energia. Dal sesto giorno inizia la crescita.

“Complimenti, è un bel maschietto di 3 kg e 500 grammi!”. Dopo essersi accertati che tutto è andato bene, il peso e la lunghezza del neonato sono tra le prime cose che vengono comunicate alla mamma subito dopo il parto. Ma l’entusiasmo cala un po’, quando al momento delle dimissioni, la mamma si rende conto che il bambino nei primi tre giorni ha perso un po’ di peso. All’ostetrica sono sottoposti a raffica i dubbi e le paure della neo mamma: “Non starà bene?”, “Il mio latte non è sufficiente?”, “Il bimbo non ha fame?”. Nulla di tutto questo. Il calo ponderale del neonato è un fenomeno del tutto naturale e non deve affatto preoccupare. Infatti non sta a significare che la mamma non soddisfa pienamente l’appetito del suo bambino, ma semplicemente vuol dire che nell’organismo del neonato si sta verificando quel naturale processo di adattamento che rappresenta il punto di partenza verso una crescita sana e normale.

La fatica di adattarsi alla vita
Il bambino appena nato nei primi giorni si assesta al nuovo modo di vivere, ma per fare questo gli ci vogliono tempo ed energie vitali. Egli ha vissuto per nove mesi in un ambiente acquatico con temperatura costante e i suoi organi, come quelli dell’apparato respiratorio e del sistema intestinale, iniziano a funzionare solo dopo la nascita. Il suo corpo deve imparare tante cose nuove e vi si abitua piano piano. Innanzitutto deve adattarsi a un clima differente, decisamente più instabile e freddo rispetto al calore del grembo materno e deve imparare a respirare con i suoi polmoni in un ambiente che contiene cinque volte più ossigeno rispetto all’utero materno.

Prima del latte… il colostro
Subito dopo il parto e nei giorni immediatamente successivi, il neonato succhia dal seno materno il colostro, una sostanza molto importante per il suo sviluppo. Si tratta di un alimento prezioso e completo che rappresenta il miglior nutrimento del neonato, perché, essendo un concentrato di vitamine, sali minerali e proteine, gli trasmette l’energia necessaria a superare con il giusto vigore tutti i cambiamenti provocati dal processo della nascita. Inoltre la presenza di immunoglobuline, gli anticorpi che normalmente circolano nel sangue, contribuisce a difendere il delicato organismo del neonato da virus e batteri che potrebbero causare infezioni pericolose. Il colostro viene prodotto dalla ghiandola mammaria fin dal quinto mese di gravidanza, ma, a differenza del latte, viene prodotto in piccolissime quantità. Non c’è da preoccuparsi per questo, perché quel poco disponibile fornisce al bambino tutti gli elementi nutritivi indispensabili per i suoi primi giorni di vita.
Le ragioni della perdita di peso
La disponibilità del colostro non riesce però a compensare lo smaltimento dei liquidi da parte dell’organismo del piccolo, che si trova così ad eliminare più di quanto viene ingerito. Il neonato mangia poco e per questo perde in media 150 grammi. Emette urine e feci (80-90 grammi) e perde liquidi traspirando attraverso la pelle e con l’essiccazione del cordone ombelicale (80 grammi). Il risultato è che può perdere fino al 10% del peso alla nascita, ma la perdita di peso non è inevitabile e varia da bambino a bambino. Intorno al quarto-sesto giorno il bimbo riprende a crescere: il suo fisico si è adeguato ai cambiamenti e ha ritrovato l’equilibrio biologico. Il ritmo quotidiano di aumento di peso varia da 20 a 40 grammi e verso il decimo giorno dalla nascita il bambino ha di solito recuperato il peso della nascita. Da questo momento la crescita sarà costante e oscillerà tra i 150 e i 300 grammi a settimana.

 

Angela Salini

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