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I controlli medici dopo la nascita

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Il punteggio di Apgar, la pulizia delle vie respiratorie, il controllo neurologico, le analisi del sangue e per finire il bagnetto: ecco i primi minuti di vita di un neonato.

Appena nato, la prima domanda della mamma è comune e comprensibile: “Come sta?”. Preoccupazione legittima, subito soddisfatta dai medici, che fin dai primissimi momenti di vita sottopongono il neonato ad una serie di controlli specifici. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Un braccialetto per identificarlo
Prima di tutto, per scongiurare il pericolo dello scambio di neonati, i reparti di ostetricia adottano efficaci norme di sicurezza, facendo indossare alla madre, già all’ingresso in sala parto, un braccialetto di identificazione a cui deve essere legato un altro braccialetto più piccolo che viene staccato e infilato al braccio del bambino immediatamente dopo il parto o, tuttalpiù, nel primo incontro con la madre. I due braccialetti devono riportare lo stesso numero di identificazione. Questo numero viene trascritto nella cartella clinica di madre e bambino e spesso viene anche comunicato oralmente alla mamma.

Il controllo della respirazione
Al piccolo può essere fatta un’aspirazione delle secrezioni di muco dalla bocca e dal nasino: questa manovra viene eseguita quando l’intensità del pianto non è abbastanza energica, segno che forse non respira bene. Tramite un sottile sondino si liberano le vie respiratorie e si verifica che non ci siano restringimenti nell’apparato digerente del neonato. Se il neonato respira bene è appoggiato sull’addome della mamma, dove viene lasciato per circa mezz’ora. Questo contatto pelle contro pelle è molto importante per il piccolo, dato che questa semplice operazione favorisce il precoce attaccamento al seno.

Punteggio di Apgar, in che cosa consiste
Subito dopo il taglio del cordone ombelicale, il sottile funicolo che ha assicurato nei nove mesi il passaggio del nutrimento dalla mamma al feto, al bebè viene assegnato un punteggio, detto di Apgar che valuta il suo stato di salute al momento della nascita: il bimbo infatti potrebbe mostrare segni di affaticamento, in quanto anche per lui il parto comporta un notevole sforzo. Si tratta di un punteggio, effettuato al primo e al quinto minuto di vita, che prende in considerazione cinque parametri: il battito cardiaco, la respirazione, il colore della pelle, il tono muscolare e la reattività, cioè i riflessi. A ogni voce si dà un punteggio da zero a due, che viene sommato agli altri per il punteggio totale: il voto massimo, quindi, che un neonato può ottenere è dieci. Si considera, tuttavia, normale per un bambino nato a termine un secondo punteggio pari almeno a sette.

Un bagnetto tutto per lui
Subito dopo il bagnetto, il piccolo viene misurato: vengono presi in considerazione il peso (che in media è compreso tra 2,5 e 4 chilogrammi), la lunghezza (che in genere varia tra i 47 e i 52 centimetri) e la circonferenza cranica (che di solito oscilla da 32 a 36 centimetri). Queste misurazioni consentiranno al pediatra di tenere sotto controllo lo sviluppo del piccolo. Nelle prime 24 ore dalla nascita e nei 3-4 giorni seguenti, si verifica il calo fisiologico, una perdita di peso normale che dipende da diversi fattori, tra cui l’insufficiente apporto di sostanze nutritive nella fase di passaggio dall’alimentazione attraverso il cordone ombelicale all’allattamento. Di solito questo calo non supera il 10% del peso alla nascita. In una settimana, comunque, il piccolo riprende a crescere recuperando il peso iniziale.

Prelievo di sangue, perché serve
Per legge, alla nascita viene effettuato anche un prelievo di sangue dal tallone. Le gocce di sangue vengono assorbite su un particolare cartoncino, inviato poi per essere analizzato a una laboratorio specializzato. Questo prelievo è indispensabile per verificare che il bebè non sia affetto da una malattia congenita (ipotiroidismo, fenilchetonuria, fibrosi cistica) sulla quale si può intervenire con successo solamente se riconosciuta in modo tempestivo.

Antibiotici e vitamine per essere forte
Entro un’ora dalla nascita, i medici instillano alcune gocce di antibiotico negli occhi del neonato, per prevenire l’infezione da Gonococco, un batterio che può provocare la congiuntivite. Questo germe è presente di solito nelle vie genitali femminili e dunque, durante il passaggio nel canale da parto (l’insieme delle strutture attraversate dal bimbo per nascere), il piccolo potrebbe venirne infettato. Al bebé viene somministrata inoltre una piccola quantità (circa un milligrammo) di vitamina K, poiché al momento della nascita ci può essere una carenza di questa sostanza, importante per prevenire problemi nella coagulazione, processo naturale che si attiva nell’organismo in caso di ferite per arrestare o limitare la fuoriuscita di sangue. In genere si preferisce somministrare la vitamina in dose unica con un’iniezione intramuscolare nella coscia. In alternativa si può somministrare per via orale, ma in questo caso la somministrazione deve essere ripetuta a giorni di distanza.

La manovra per escludere la displasia
Con la manovra di Ortolani, il medico si accerta che il neonato non sia affetto da displasia dell’anca, un difetto congenito, che riguarda il femore. Questo problema si manifesta con la fuoriuscita della testa di quest’osso dalla sua sede naturale a causa di uno sviluppo irregolare della cartilagine che lo circonda. La manovra, molto delicata ed eseguibile solo dal medico, consiste nel far compiere ad entrambe le cosce contemporaneamente un movimento di rotazione: se la testa del femore è fuori posto il pediatra avverte un rumore simile ad uno scatto. Le cure per risolvere la displasia dell’anca variano a seconda dell’entità del difetto. Questa manovra è stata quasi del tutto sostituita dall’ecografia eseguita nei primissimi giorni di vita, in grado di rilevare in maniera molto più precisa della manovra di Ortolani, se il bambino ha la tendenza a sviluppare tale difetto.

Che riflessi, piccolino!
Entro le prime 12 ore di vita e al momento delle dimissioni vengono eseguiti controlli per valutare i riflessi primitivi del piccolo. I principali riflessi del neonato sono: Il riflesso di Moro: se si lascia ricadere all’indietro la testolina del bebè, togliendo la mano che la sostiene, il piccolo reagisce estendendo e poi richiamando gli arti superiori e le estremità; Il riflesso di prensione: il piccolo stringe la mano al semplice contatto sul proprio palmo di un dito o di un oggetto; Il riflesso di ricerca: il bimbo reagisce alle carezze sulla guancia ruotando il capo verso lo stimolo, per cercare di succhiare; Il riflesso della marcia: sostenuto sotto le ascelle, con i piedi appoggiati su un piano, il piccolo tende a muovere piccoli passi.

 

Angela Salini

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