Allattare al seno procura sempre più vantaggi. L’ultima scoperta non riguarda le mammelle in quanto tali ma l’intero corpo, ovvero è di tipo sistemico: sembra infatti che allattare il proprio bimbo contribuisca a mantenere entro livelli ideali la pressione arteriosa di una donna.
Più allatti, meno rischi ipertensione
La scoperta è stata effettuata da alcuni esperti dell’Università di Western Sydney, capeggiati dalla dottoressa Joanne Lind della Scuola di Medicina dell’ateneo e pubblicata online su sito scientifico ResearchGate. I ricercatori hanno esaminato i livelli di pressione arteriosa in 74.785 donne sopra i 45 anni. Le donne in allattamento di uno o più figli per un certo periodo di tempo hanno mostrato una minore incidenza di ipertensione arteriosa. Il rischio è minore del 9%. La dottoressa Lind raccomanda quindi di allattare per più tempo possibile e, quindi, di incoraggiare le proprie compagne, figlie ed amiche as allattare in modo esclusivo i propri figli. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, si dovrebbe allattare al seno in modo esclusivo fino al sesto mese di vita del bambino, continuando in modo parziale fino a 2 anni o più, secondo desiderio di madre e bambino. Peccato che questo avvenga raramente, soprattutto nel nostro paese, dove appena il 5% delle donne allatta esclusivamente al seno al sesto mese dopo il parto.
I ben noti vantaggi del latte di mamma
Gli altri vantaggi del latte materno sono ben noti. Il nutrimento al seno costituisce la certezza di un accrescimento ottimale, in una facilitata relazione affettiva e nella protezione da molte malattie, sia nell’immediato sia nelle età successive. Nel bambino il latte materno aumenta le difese immunitarie, grazie alla presenza di immunoglobuline, di sostanze antibatteriche e di enzimi benefici, oltre che di proteine e lipidi con azione anti-infettiva e anti-infiammatoria. Inoltre il latte della mamma è più digeribile e i piccoli che se ne nutrono hanno meno probabilità di essere disturbati da coliche e gonfiore. L’allattamento ha effetti benefici anche sulla madre, infatti riduce il rischio per le donne di sviluppare tumore al seno di circa il 20 per cento, è sufficiente aver allattato anche per pochi mesi. Ed ancora, allattare aiuta a perdere i chili di troppo accumulati in gravidanza, dal momento che la produzione di latte richiede un maggior consumo di energie. Ed infine, riduce i rischi di anemia post parto a causa della produzione di ossitocina stimolata dalla suzione al seno che aiuta le contrazioni uterine in modo naturale.
Un aiuto dalle banche del latte
Non tutte le donne riescono o possono allattare, per fortuna la solidarietà tra neomamme è in crescita: lo dimostra l’aumento delle donazioni di latte materno da parte di coloro che ne hanno di più. In 5 anni sono infatti aumentate del 51% le donazioni di latte materno e sono stati raccolti 7.600 litri di latte dalle 28 Banche del latte italiane. È quanto emerso nel corso del 69° Congresso della Società Italiana di Pediatria – SIP – appena conclusosi a Bologna, dove sono stati diffusi gli ultimi dati dell’Associazione Italiana Banche del Latte Donato. Nel 2011, sono state ben 1.122 le mamme che hanno donato il loro latte alle 28 Banche del latte, un dato in netta crescita rispetto al 2007 quando erano state 739. La cultura della donazione è quindi in crescita, come la distribuzione delle Banche sul territorio nazionale, anche se resta ancora disomogenea, con una prevalenza al nord e al centro rispetto al sud. Alcune regioni come Campania, Sardegna, Umbria e Basilicata ne sono sprovviste, ma negli ultimi anni si è assistito all’apertura di nuove Banche al centro ed al sud, ad esempio a Ancona, Bologna, Crotone ed è in progetto l’apertura della prima Banca nella regione Campania. Il latte donato aiuta la sopravvivenza dei prematuri, dal momento che questi piccoli non hanno la forza di succhiare al seno, ma neanche l’opportunità, per via del loro ricovero in reparti di cure intensive. Il latte donato, particolarmente importante perché protegge i piccoli dalla temibile Enterite Necrotizzante Neonatale – NEC – oltre che fornire gli altri benefici già noti, rappresenta per le madri un modo concreto per mantenere il legame con il proprio bambino o per contribuire alla salvezza di altri. Se ovviamente la donazione va incentivata, l’allattamento in generale va promosso mettendo le donne nella condizione pratica di poterlo fare e ricorrendo quando necessario a Consulenti Professionali per l’Allattamento Materno appositamente dedicate.
Sahalima Giovannini
Consulenza della dott.ssa Maria Ersilia Armeni
Pediatra e Neonatologo a Roma