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Campi estivi, come scegliere bene

campi estivi
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Anche questo anno scolastico è volato via e siamo arrivati a fine maggio. I nostri bambini e ragazzini avranno a disposizione tre mesi interi per riposare, giocare e dedicare un po’ di tempo ai compiti estivi. Tre mesi comunque sono un lasso di tempo molto lungo, sia dal punto di vista della responsabilità dei piccoli, sia per quanto riguarda le loro attività. I più fortunati possono contare su nonni o parenti disponibili a ospitarli anche per qualche settimana al mare, in montagna o in campagna, nell’attesa delle vacanze di mamma e papà. La maggior parte delle famiglie ha però la necessità di organizzare i bambini in campi estivi, possono essere giornalieri in città, il bambino lo frequenta durante la giornata e torna a casa a dormire, oppure può trattarsi di una vera e propria vacanza, in cui il piccolo dorme fuori a casa in un centro specializzato, un tempo chiamate colonie estive. In questo caso bisogna valutare se è pronto il bambino a restare anche la notte fuori casa.

 

Far decidere il bambino

Gli obiettivi che le famiglie si pongono nella ricerca del centro vacanze per il figlio sono tre: il ragazzino deve essere assolutamente al sicuro e ben seguito; deve essere felice di frequentarlo, imparando qualcosa di nuovo o comunque divertendosi; non deve costare un capitale, anche perché non si spenderà per un’unica settimana di permanenza. Una volta stabilito questo, il bambino deve essere sicuramente coinvolto nella scelta, poiché è lui che dovrà trascorrere molte ore nel centro estivo. Se è un bambino piuttosto timido e abitudinario, avrà bisogno delle sue certezze, sarà il caso di proporgli attività nelle quali si sente sicuro: sport se è bravo, pittura o musica a seconda delle sue preferenza. Se al contrario ama le novità, si può approfittare della vacanza per fargli imparare qualche cosa di nuovo, sperimentare una attività sportiva inconsueta, oppure imparare i rudimenti del ballo o della musica. Soprattutto se è molto piccolo, ossia in età prescolare, sarà opportuno iscriverlo insieme a qualcuno dei suoi amici, in modo che in gruppo si sentano più rassicurati.

 

In città, nel verde o al mare

Per quanto riguarda i campi diurni in città, la scelta è vasta. Gli oratori delle parrocchie propongono campi diurni nel mese di giugno e a volte in parte di luglio. La cifra per l’iscrizione può variare ma di solito è molto contenuta e a portata di tutte le tasche, sui 25-30 euro per una settimana. I bambini si dedicano ad attività ludiche e sportive, fanno i compiti, una volta o due alla settimana escono per una gita o una giornata in piscina. Molte scuole primarie restano aperte tutto il mese di luglio, ospitando i bambini negli spazi disponibili e proponendo varie attività. Poi ci sono i centri privati: le scuole di musica o di lingua, che organizzano campi settimanali a tema, proponendo però un ventaglio di attività vario, da quelle sportive a quelle più tranquille. In questi casi il costo tende a salire leggermente, arrivando anche a 100-150 euro per una settimana. Quando il caldo inizia a farsi sentire, ma le ferie di mamma e papà sono ancora lontane, si può proporre anche una settimana fuori città. Basta cercare in rete per trovarsi davanti una scelta davvero vastissima: per non sbagliare si può chiedere a qualcuno che c’è già stato. Ottimi sono i campi della Uisp, Unione Italiana sport per tutti, propongono campi sportivi, accertarsi se è necessario certificato medico, in splendide località di mare o montagna. Basta cercare la sezione Uisp della propria zona su internet. Se si preferisce dedicarsi alla natura, ci sono anche i soggiorni estivi di Legambiente, del WWF o della Lipu: settimane a contatto con la natura, delle quali i nostri bambini serberanno un ricordo indimenticabile.

 

Giorgia Andretti

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