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Bambini sul grande schermo

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Due commedie e un cartoon, nelle sale questo mese, raccontano la vita reale e fantastica dei più piccoli. In uscita anche l’atteso “Fantastic Mr. Fox”, tratto dal bestseller di Roald Dahl.

Sfidando le belle giornate di primavera, anche in Italia la distribuzione cinematografica ha deciso, da alcuni anni, di provare ad “allungare” la stagione ed ecco, dunque, un mese di aprile generoso di film per la famiglia. Da alcune settimane è in sala una divertente commedia francese che ruota intorno al tema del razzismo e dell’integrazione: si intitola La premier etoile (La prima stella), ed è firmata del regista originario delle Antille Lucien Jean-Baptiste, anche protagonista del film nella parte di Jean Gabriel (il capofamiglia). Il film racconta di una famiglia di colore che va in settimana bianca e qui, una serie di avvenimenti contribuiranno ad abbattere il razzismo di bianchi e neri. Campione di incassi in Francia dove ha ottenuto la nomination per la Miglior opera prima al César 2010 (l’Oscar d’oltralpe), “La première etoile”, cioè il brevetto conquistato dai bambini in piste chiamato “la prima stella”, prende spunto da un ricordo d’infanzia del regista: nonostante fossero emigrati da poco in Francia dalle Antille, sua madre volle portare lui e i suoi 5 fratelli a sciare con una macchina presa in prestito e un paio di sci che si prestavano a turno. Solo per non farli sentire ancora più diversi dagli altri ragazzi. Questa divertente e frizzante commedia sull’integrazione razziale contiene tanti messaggi rivolti ai giovani ma anche agli immigrati delle precedenti generazioni, che vivono in bilico tra l’attaccamento alla loro cultura di origine e la voglia di integrarsi nella società – in questo caso francese -, ed ha il merito di abbattere luoghi comuni in maniera spiritosa, a cominciare dal cliché secondo cui i neri non siano in grado di sciare, perché la neve per loro non è un luogo naturale. Interessante il modo in cui vengono illustrati e affrontati gli stereotipi sul razzismo da ogni angolazione: c’è la signora xenofoba che affitta lo chalet sulle piste, i ragazzi bianchi e di buona famiglia che sfottono il figlio maggiore di Jean Gabriel con versi da animali, simili a quelli ricevuti sul campo di calcio da alcuni giocatori di calcio. Ma non mancano, descritti sempre in modo ironico e divertente, i conflitti tra i diversi membri della comunità nera in Francia.

Grazioso e divertente il film a cui hanno dato vita il regista francese Dominique Monfery – già collaboratore nei progetti disneyani Tarzan e ‘Hercules – e lo studio di animazione italiano “Lanterna Magica” . Nat e il segreto di Eleonora è un cartoon raffinato che sfida il 3D per invogliare i più piccoli a leggere. Il film racconta infatti la storia di Nathaniel, un bimbo che frequenta le elementari ma non ha ancora imparato a leggere. I libri però sono la sua passione fin da quando, piccolissimo, passava le giornate ad ascoltare ogni genere di storia gli raccontasse l’adorata zia Eleonora. Un brutto giorno la zia muore e Nat, così chiamano in famiglia il bambino, eredita la sconfinata biblioteca di Eleonora contenente le prime edizioni di tutte le fiabe più famose del mondo. In effetti ogni opera è un pezzo originale, e la notte, gli eroi della letteratura per bambini escono dai loro libri per fare la conoscenza di Nat e designarlo a succedere alla sua antenata: dovrà proteggerli. Se, per disgrazia, i libri dovessero lasciare la biblioteca, le storie e tutti i personaggi di cui parlano verrebbero dimenticate per sempre. Per salvaguardarle davvero, Nat non dovrà solo proteggerle da un collezionista senza scrupoli ma sarà costretto a superare i propri limiti, imparando a leggere così bene da tenere in vita le storie di Alice, Cappuccetto rosso, Cenerentola e tutti quei personaggi di cui il mondo non potrebbe fare a meno. Coraggioso racconto che esplora con garbo e leggerezza il tema della dislessia, Nat e il segreto di Eleonora vanta anche una realizzazione in totale controtendenza nell’attuale mondo dell’animazione: il film è disegnato in 2D con lo stile sofisticato ed elegante dell’illustratrice Rebecca Dautremer che ha saputo dar vita a protagonisti tratteggiati in maniera originale, colorati con toni accesi e caldi dal sapore fortemente pittorico. Uno stile in grado di proiettare perfettamente il giovane pubblico nel mondo delle fiabe, pur non usando la grafica tridimensionale. Un film in cui la battaglia del piccolo Nat per superare i propri limiti si fa portavoce di una necessità universale: quella di non dimenticare, anche una volta diventati adulti, l’importanza della fantasia e la ricchezza della diversità.

Dal 2 aprile è sbarcato nelle sale cinematografiche italiane il Gian Burrasca francese che sta conquistando il pubblico con il suo umorismo e i suoi due spassosi genitori. Stiamo parlando della commedia di Laurent Tirard Il piccolo Nicolas e i suoi genitori con Kad Mérad, Valérie Lemercier, Michel Galabru, Sandrine Kiberlain. Adattamento di uno dei libri cult per l’infanzia francofoni “Il piccolo Nicolas e i suoi genitori” è un’intelligente commedia sulla vita vista dai più piccoli che grazie all’ironia e ad un pizzico di cattiveria sapranno cavarsela meglio di mamma e papà. Parigi, anni ’50, la vita di Nicolas scorre tranquilla e senza pensieri, eccetto quello di combinarne ogni giorno una diversa insieme ai suoi compagni di classe: il grasso Alceste, che sogna di diventare ministro, il somaro Clotaire, che pensa solo ad andare in bicicletta e non ne azzecca una, il secchione Agnan, che non si può picchiare perché porta gli occhiali, e il ricco Geoffrey, che arriva a scuola accompagnato dall’autista ma non per questo si sente superiore ai suoi amici. Un giorno Nicolas ascolta una conversazione tra i suoi genitori che lo porta a credere che sua madre sia incinta. In preda al panico, immagina il peggio: presto arriverà un fratellino che occuperà così tanto spazio da costringere mamma e papà ad abbandonarlo nel bosco come Pollicino. Ovviamente non sarà così e il film affronta, in maniera intelligente e ironica, l’ansia che la maggior parte dei bambini provano di fronte all’arrivo di un fratellino o una sorellina.

Fantastic Mr. Fox di Wes Anderson (produzione Usa-Gran Bretagna) è un film di animazione tratto dal bestseller di Roald Dahl. Protagoniste le volpi Mr. e Mrs. Fox che, insieme al loro figlio Ash, vivono una vita semplice ma felice. Dopo 12 anni però gli istinti animali di Mr. Fox si risvegliano e quella vita non sembra più così perfetta. Il capofamiglia decide di tornare a cacciare polli, mandando su tutte le furie i perfidi contadini Boggis, Bunce e Bean e mettendo in pericolo non solo la sua famiglia ma anche la comunità di animali. Il signore e la signora Fox e tutti i loro cuccioli vivono in un albero sotto una collinetta assieme al Tasso al Coniglio e alla Donnola, comprese le loro famiglie. Per poter avere la cena tutte le sere, il signor Fox ruba il pasto da uno dei tre disonesti contadini. Ma gli ingordi contadini fanno squadra per uccidere il signor Fox. Gli fanno un’imboscata all’uscita del suo buco nella collina e anche se lui sopravvive lo stesso non si può dire della sua coda. Comincia così un’esilarante ossessione dei contadini che non sanno come fare per combattere la furbizia della volpe.

 

Marina Zenobio

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