Una piccola giraffa si ammala perché vorrebbe avere un libro da leggere e nessuno può procurarglielo
Claretta, una piccola giraffa, viveva con i suoi genitori e i suoi fratelli nella splendida savana dell’Africa. A lei però, a differenza di tutte le altre giraffine, non piaceva correre, né saltare i ruscelli, né chiacchierare con i fratelli. Amava di più restarsene tranquilla in un angolo e da lì passare le sue giornate ad osservare gli altri e ad ascoltare. La mamma cercava di convincerla ad uscire: “Cos’hai?” le diceva “Dovresti divertirti e correre con gli altri. Sei forse malata? Cosa vuoi?”. A questa domanda Claretta rispondeva sempre “Vorrei un libro”. “Ma che ci fai con un libro?” rispondeva stupita la mamma. “Voglio leggere” “Ma che idea assurda!”, replicava il suo papà, “ Non ho mai sentito che una giraffa voglia imparare a leggere! Con tutte queste cose che puoi imparare qui, non vedo propria che cosa te ne voglia fare di un libro!”. Ma Claretta non sentiva ragioni e, nonostante le prese in giro dei fratelli e degli amichetti, ogni volta che era triste e le si domandava cosa le mancasse per essere felice, lei inesorabilmente rispondeva: “Voglio un libro”. Un giorno la giraffina si ammalò e fu costretta a mettersi a letto. Nei giorni successivi non aveva più la forza di alzarsi e dimagriva a vista d’occhio.
La mamma allora preoccupata andò a chiamare Rinaldo, l’elefante-medico, che dopo aver visitato Claretta disse: “Non ha niente: non è ferita, ma è piuttosto debole e magra e sicuramente qualcosa non va. Cosa ti senti, Claretta cara?” “Voglio un libro”. “Come?” esclamarono i genitori, “Ancora con questo capriccio?”. Ma il saggio elefante disse loro: “Se volete che la vostra piccola giraffa riacquisti le sue forze e guarisca, è bene che voi le facciate avere un libro”. Ma trovare un libro da quelle parti non era un’impresa facile e neanche gli altri animali a cui chiesero aiuto, riuscirono nell’impresa. Dopo qualche tempo però l’elefante tornò dai genitori di Claretta con buone notizie: “I miei cugini – disse – hanno visto dei libri in un giardino di una casa, dove abita una bambina di nome Sara, che ogni tanto, seduta per terra, legge dei libri. Spesso lei è da sola, ma io non posso entrare senza farmi notare, e tanto meno i miei cugini o uno di voi. Però bisogna trovare al più presto un modo per arrivare a Sara.”
Il giorno dopo, mentre era intento a pensare a come salvare Claretta, si avvicinò al medico-elefante, un pappagallo di tutti i colori, che gli domandò il perché di quell’aria triste e preoccupata.
Sentita la storia di Claretta, l’uccellino si commosse e decise di aiutare i genitori a recuperare il libro. Volò subito alla casa indicatagli dall’elefante e, nella sua cameretta, vide Sara che sfogliava un libro con tante figure. Entrò dalla finestra aperta e, dopo aver rassicurato la bambina che si era spaventata, le raccontò che nella savana c’era una piccola giraffa che stava molto male perché desiderava un libro e nessuno poteva procurarglielo. Sentita la storia, senza esitare, Sara prese il libro che stava leggendo e lo diede al pappagallo dicendogli: “Prendilo, è il mio libro preferito, quando sono sola e un po’ triste lo rileggo e mi fa sentire meglio, quindi sono felice di poterlo regalare alla giraffa, perché con questo guarirà”. L’uccellino variopinto dopo avere ringraziato Sara, prese il libro e di corsa volò a casa di Claretta, ancora a letto malata.
Appena vide il libro, la giraffa iniziò a sfogliarlo e pagina dopo pagina iniziò a sentirsi sempre meglio, fino al punto di alzarsi sulle zampe, e saltando al collo dei genitori, gridare: “Grazie è proprio questo il libro che volevo!”.
Domizia Luzzi