Cosa fare quando il matrimonio arriva al capolinea

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Cosa fare quando il matrimonio arriva al capolinea

mediazione per la famiglia

Passare tra le forche caudine di una separazione legale, soprattutto quando non è condivisa, può diventare un calvario dove le prime vittime saranno i bambini, utilizzati troppo spesso come arma di rivalsa. Quindi, sia che la decisione di una separazione arrivi di concerto sia che arrivi perché il partner ha dichiarato l’intenzione di porre fine al matrimonio, è necessario avere una guida per capire cosa fare per superare questo difficile momento nel modo più rapido e amichevole possibile. Essere accompagnati in questo percorso rende l’intero processo della separazione più pacifica, equa e priva di drammi, soprattutto in presenza di figli minori o in fase adolescenziale.

 

Separazione e divorzio nella legislazione italiana

La legge prevede che si possa arrivare allo scioglimento del matrimonio, dopo una separazione legale di un periodo di tempo che può andare da sei mei, un anno o tre anni a seconda dei casi. In caso di separazione consensuale sono sufficienti sei mesi, se la separazione è stata decisa dal tribunale per mancato accordo, deve passare un anno dalla prima udienza di separazione e previa sentenza emessa dal giudice. Con la separazione sentenziata si è sempre sposati ma separati, quindi senza nessun obbligo se non quello stabilito per mantenimento e accudimento dei figli. La coppia resta sposata ed è solo con il divorzio che il matrimonio si scioglie, ovviamente solo per il sistema civile, se il matrimonio è stato anche religioso, per la chiesa si resta sposati. Nella separazione sono mantenuti alcuni obblighi, tra cui: assegno di mantenimento, pensione di riversibilità, diritto all’eredità, ma soprattutto ci si può riconciliare e tutto torna come prima.

 

Se la separazione si rende necessaria cosa fare

Se non c’è modo di trovare una soluzione alla separazione, è opportuno programmare l’iter in modo civile, alcuni suggerimenti possono tornare utili per mantenere il rapporto tranquillo:

  • Cercare supporto – La terapia di coppia può sembrare controintuitiva in questa fase della relazione, tuttavia, cercare un aiuto professionale per entrambi insieme attraverso un team che si occupi di mediazione famigliare può aiutare a risolvere molti dei risentimenti in corso e del disagio emotivo che potrebbe prendere il sopravvento; la separazione o divorzio è comunque la morte della famiglia, quindi ci sarà un processo di lutto per tutti i soggetti coinvolti.
  • Mantenere la civiltà – Potrebbero esserci tanti sassolini da volersi togliere dalle scarpe e che si vorrebbe dire all’ex partner, ma è importante ricordare che una volta l’altro/a era una persona da cui si era attratti e sviluppato un sentimento tale da volerci creare una vita insieme. Se ci sono bambini coinvolti, l’altro/a sarà anche una persona con cui si avrà la necessità di mantenere una relazione in virtù dell’essere co-genitori, quindi mantenere il rispetto e non coinvolgere i bambini in battaglie che non gioveranno a nessuno, ecco perché è necessario essere concentrati sui bambini e non è bello né buono maltrattare il coniuge di fronte a loro. Le azioni e i comportamenti assunti in questa fase influenzeranno direttamente i bambini imprimendosi sul loro futuro.
  • Rimanere concentrati sull’obiettivo – In questa fase non è il momento di sottolineare al partner una lezione sui suoi errori o, un momento per esprimere la propria ragione! Non è necessario mantenere il punto perché potrebbero esserci più vittime dei vincitori. Fare un passo indietro e guardare ogni cosa con una prospettiva mirata su ciò che si vuole ottenere. Nella separazione non ci sono battaglie da vincere, tutti ci perdono un poco.

 

Per avere una separazione pacifica è fondamentale rimanere in contatto con amici e familiari, accantonando risentimenti, ecco il perché della Mediazione Famigliare,  per rendere tutto più semplice e nel benessere dei propri figli.

 

Rossi Lina

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