Papà stressati dalla gravidanza
14 Gennaio 2002
Adozioni e… razzismo
21 Gennaio 2002

Sculacciate… legali

Condividi sui social

Fa discutere la sentenza della Corte dello Stato dell’Ontario che difende il ricorso alla punizione

Via libera alle sculacciate. Ma non devono fare troppo male, vanno indirizzate sul didietro e sono permesse dai due ai dodici anni. L’originale e discutibile indicazione è contenuta in una sentenza della Corte d’Appello dello Stato canadese dell’Ontario, che ha anche valutato opportuno non riservare il diritto alla punizione ai genitori, ma estenderlo agli insegnanti e ai membri adulti della famiglia.

La sculacciata come atto educativo?
“I genitori, gli insegnanti e i membri adulti di una famiglia – si legge nelle motivazioni della sentenza della Corte canadese – hanno un ruolo molto importante nella società. Permettendo loro di utilizzare un minimo di forza per insegnare la disciplina, si intende dare loro l’opportunità di assolvere alle loro responsabilità”. Come era prevedibile la sentenza ha suscitato in Canada polemiche e commenti negativi. Ad esprimere le critiche più dure, sono state, ovviamente, le associazioni che tutelano i diritti dei bambini. “Fin quando i genitori si sentiranno in diritto di sculacciare i loro figli, con l’avallo della legge – ha detto Marvin Bernstein, della Ontario Association of Children’s Aid Societies – non saranno certo incoraggiati ad usare altri metodi per educare alla disciplina i loro figli”.

Punizioni regolate per… legge”
In un sano e costruttivo rapporto educativo la sculacciata e lo schiaffo devono rimanere episodi occasionali, soluzioni estreme, sconfitte momentanee dettate dalla rabbia. Eppure il Canada non è l’unico Paese costretto a confrontarsi con una soluzione legale, codificata dei metodi educativi. Nei mesi scorsi la Gran Bretagna si è vista costretta ad affrontare il problema dopo che la Corte europea per i diritti umani aveva criticato le leggi di Londra per il principio di epoca vittoriana, ancora legale, della “punizione ragionevole”. Quello in base al quale nel 1998, fu scagionato un padre britannico che aveva più volte e duramente picchiato il figlio. L’uomo, secondo il tribunale inglese, aveva applicato la “punizione ragionevole”, principio che consente ai genitori di alzare le mani sui bambini ma non fissa limiti alla “ragionevolezza”. Dopo l’intervento della Corte Europea il governo di Tony Blair è dovuto correre ai ripari avanzando una proposta di legge, valida per ora come raccomandazione, che regolamenta le punizioni inflitte dai genitori ai figli: vietato colpire i piccoli con oggetti e mirare alla testa, agli occhi o alle orecchie.

 

Matteo De Matteis

Registrati o Accedi

Lascia un commento