La West Nile Virus, o virus del Nilo Occidentale è presente anche nel nostro paese

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La West Nile Virus, o virus del Nilo Occidentale è presente anche nel nostro paese

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Il Virus del Nilo Occidentale non è confinato in Egitto, anzi è diffuso un po’ in tutto il mondo, compreso il nostro paese. Questo è il periodo più a rischio a causa delle alte temperature. Per fronteggiare questo nemico insolito, che ha colpito ben 43 persone nelle estati tra il 2008 e il 2011, si sono riuniti pochi giorni fa a Roma gli esperti in malattie infettive con la conferenza ‘L’epidemia della West Nile Virus: tra superstizione e verità’. In Italia sono soprattutto cinque le regioni a rischio, in particolare Veneto ed Emilia Romagna, con un’incidenza di 0,55 per 100 mila abitanti.

Un virus diffuso un po’ ovunque
Il virus del Nilo Occidentale o WNV, dall’inglese West Nile Virus, fa parte del genere dei Flavivirus, al quale appartengono anche germi portatori di malattie serie come il virus della febbre gialla, il virus dell’encefalite di Saint-Louis e dell’encefalite giapponese. Il WNV viene chiamato così perché fu isolato nel 1937 in Uganda, quindi proprio nelle regioni più ad ovest del Nilo. La malattia ha un andamento endemico-epidemico: è cioè sempre presente in alcuni luoghi, ma può dare origine a epidemie nei paesi che non erano mai stati raggiunti dal virus. È diffusa soprattutto in Africa, Medio Oriente e India. Non mancano però casi in Europa e anche negli Stati Uniti, dove nel 1999 si è verificata la prima epidemia a New York. Il virus del Nilo si sposta con gli uccelli migratori e raggiunge quindi popolazioni di latitudini diverse, anche a grandi distanze. Sono più di 110 le specie di volatili che possono essere infettate da questo virus. Nella maggior parte dei casi, gli esemplari infettati sopravvivono. Il contagio per l’uomo non avviene però direttamente, per esempio con le goccioline di saliva o gli starnuti come avviene per l’influenza o il raffreddore: avviene attraverso il sangue. Il veicolo più frequente è la puntura di una zanzara che funge da vettore. Non si trasmette attraverso il contagio da uomo a uomo, da animale a uomo o da animale ad altro animale. Il virus del Nilo si può trasmettere con il sangue, anche quello delle donazioni.

I sintomi della malattia
A distanza di pochi giorni dalla puntura della zanzara, compare febbre anche elevata, in genere superiore ai 39° per un periodo dai tre ai sei giorni, accompagnata da malessere generalizzato: perdita dell’appetito, nausea, mal di testa, dolore agli occhi, mal di schiena, dolori muscolari, tosse e difficoltà respiratorie. Le manifestazioni che distinguono l’infezione da Virus del Nilo dalle altre forme virali, sono le eruzioni cutanee, la diarrea ed il gonfiore dei linfonodi, le ghiandole che si trovano nella regione sottomandibolare, sotto le ascelle e all’inguine. Nella maggior parte dei casi, una persona infettata guarisce spontaneamente, anche perché non esistono vaccini o farmaci efficaci contro il virus responsabile della malattia. È importante che il medico dopo aver effettuato la diagnosi segua con attenzione il decorso della malattia. Si può anche assumere un farmaco antipiretico, per esempio a base di paracetamolo, per favorire l’abbassamento della temperatura quando questa supera i 38.5°C. A volte è possibile che si verifichino complicazioni neurologiche, come meningite o encefalite nei soggetti più a rischio come gli anziani, le persone con problemi al sistema immunitario o individui affetti da malattie croniche, o, ancora, che assumono farmaci immunosoppressori.

La prevenzione prima di tutto
Per evitare di essere punti da una zanzara infetta da WNV sono utili le normali precauzioni che si seguono per evitare le punture innocue di questi insetti. Il discorso vale soprattutto se si vive in luoghi umidi, dove questi insetti trovano il loro habitat naturale e se nella propria zona si sono verificati casi umani o animali di contagio da virus del Nilo. È utile applicare repellenti per insetti sulle parti esposte quando si esce all’aperto. E’ inoltre bene coprirsi con abiti lunghi, di tessuto traspirante come lino o cotone: il sudore attira le zanzare. È utile cospargere i vestiti con una piccola quantità di repellente. Alle finestre e alle porte-finestre è bene applicare zanzariere, se spruzzate anche queste di repellenti è meglio ancora. Negli ambienti aperti si possono utilizzare i classici zampironi, i diffusori di insetticida fluido o in pasticche o, se ci sono bambini, essenze naturali come menta, citronella e geranio, aromi poco graditi dalle zanzare. Vanno eliminati i ristagni di acqua in prossimità della casa, come le raccolte dei sottovasi, dove le zanzare possono deporre le uova.

Giorgia Andretti

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