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L’aria primaverile di questi giorni annuncia al mondo l’arrivo della Pasqua. Come ogni anno, milioni di persone, in Italia e in ogni parte del nostro pianeta, si riuniranno per le consuete celebrazioni religiose e per lasciarsi andare ai festeggiamenti tipici delle proprie tradizioni. Tra le delizie che compariranno sulle nostre tavole deliziando, l’attrazione maggiore per i bambini è sicuramente l’uovo di cioccolato. Goloso e profumato, l’uovo ha anche il merito di nascondere il piacere della sorpresa. Al di là dell’aspetto commerciale, l’uovo di Pasqua ha origini antichissime e, insieme al coniglietto, è senza dubbio uno dei maggiori simboli di questa festività. Essi infatti si ritrovano pressoché in tutte le culture che festeggiano la Pasqua rievocando, secondo le usanze tipiche di ciascun Paese, momenti ed emozioni di uno stile di vita familiare ormai perso.
Significato e simboli della Pasqua cristiana
Nel mondo cristiano, la Pasqua rappresenta la più importante festività, in quanto celebra la passione e la risurrezione di Gesù Cristo avvenuta, secondo le Scritture, tre giorni dopo la sua morte in croce. Il termine Pasqua, dall’ebraico Pesach cioè Passaggio, secondo il significato cristiano, indica proprio la rinascita di Gesù Cristo e il passaggio ad una nuova vita per i suoi fedeli. Questi ultimi, infatti, grazie al sacrificio compiuto da Gesù Cristo sulla croce, sono stati resi liberi dalla schiavitù del peccato e chiamati a risorgere ad una vita di virtù. In ricordo del sacrificio di Gesù, durante il pranzo pasquale, si usa consumare carne di agnello, animale assunto a simbolo della mitezza e dell’innocenza di Cristo. Un profondo significato simbolico si nasconde anche dietro la scelta della data in cui si celebra la Pasqua cristiana. Questa infatti non è fissa, ma coincide sempre con la prima domenica successiva al plenilunio dell’equinozio di primavera: tra il 22 marzo e il 25 aprile. Come Gesù Cristo è passato dalle tenebre della morte alla luce della nuova vita, allo stesso modo la Pasqua viene commemorata in un giorno di luce ininterrotta in cui dalla luce delle ore diurne si passa alla luce della luna piena e viceversa. In occasione della Pasqua cristiana, inoltre, è usanza offrire e consumare uova, simbolo ancora una volta della rinascita di Gesù Cristo e dell’uomo: secondo la simbologia cristiana, infatti, il guscio rappresenta la tomba da cui Gesù uscì risorto.
L’uovo di Pasqua
L’uovo è insomma il simbolo per eccellenza della Pasqua in tutto il mondo, tanto da potersi ritenere ormai parte integrante di questa ricorrenza. In qualunque modo si presenti (dipinto o intagliato, nelle sue forme più antiche, di terracotta o di cartapesta o, nelle sue più golose espressioni, di cioccolato o di zucchero), l’uovo simboleggia da sempre la vita. L’origine della tradizione della sorpresa nell’uovo di Pasqua sembra risalga alla fine dell’800 alla corte imperiale russa, quando lo zar commissionò al maestro orafo Carl Fabergé un particolare dono pasquale per sua moglie. Così, l’artista realizzò il suo primo uovo prezioso: un guscio di platino smaltato bianco contenente a sua volta un uovo d’oro al cui interno si celava un pulcino aureo e una miniatura in diamante della corona imperiale. Tipico della tradizione pasquale è anche il coniglietto, assunto fin dall’antichità quale simbolo della fertilità, del rinnovamento della vita e della primavera. Particolarmente diffusa negli stati Uniti e nell’Europa del nord, la tradizione prevede che un coniglietto dispettoso si diverta a nascondere, fra i cespugli dei giardini, cesti pieni di uova colorate che i bambini devono ritrovare dopo una divertente caccia al tesoro.
Le tradizioni pasquali nelle altre religioni
La Pasqua è particolarmente sentita anche in alte culture religiose. Il popolo ebraico celebra la liberazione degli Ebrei dalla schiavitù egiziana sotto la guida di Mosè attraverso una grande festa che coinvolge tutti i membri della famiglia nella lettura dell’Haggadà, il libro delle leggende. Due sono i riti osservati nella celebrazione della Pasqua: l’immolazione dell’agnello e il consumo del pane azzimo. Nel racconto della Decima Piaga, la peste sarebbe arrivata a colpire i primogeniti della popolazione egiziana: per distinguere le case abitate dagli ebrei, queste dovevano essere tinteggiate con il sangue di un agnello. La tradizione del consumare il pane azzimo per una settimana è in ricordo della fuga dall’Egitto, attraverso il Mar Rosso. Il pane non lievitato rispondeva alle esigenze della sua conservazione nell’attraversamento del deserto per raggiungere le terre del Sinai. Riti e usanze differenti celebrano invece la Pasqua ortodossa. Così mentre in Grecia, oltre a balli, processioni e manifestazioni folkloristiche, si preparano uova colorate di rosso e si riportano a casa le candele accese nel buio delle chiese, in Russia è tradizione consumare un pic nic sulla tomba di un parente defunto. Nel mondo islamico, una festività simile alla Pasqua è rappresentata dalla “Id al-adha”, o “Festa del Sacrificio”, in ricordo della fedeltà dimostrata ad Allah dal profeta Abramo, disposto a sacrificare persino il proprio figlio Ismaele. Fermato poco prima dell’esecuzione, ricevette in cambio un montone da offrire. Questa tradizione, arrivata fino ai giorni nostri, prevede che l’animale, una volta sacrificato secondo un rituale particolare, venga diviso in tre parti uguali. Una di queste deve essere consumata subito tra i famigliari, la seconda va conservata e consumata in un secondo momento e la terza viene destinata a quanti non hanno avuto la possibilità economica per acquistarlo. Durante i tre giorni in cui si svolgono i festeggiamenti, vengono sospese tutte le attività lavorative, la gente indossa i vestiti migliori e ci si riunisce tutti in famiglia.
Sara Blesio