Musei per tutti i gusti / 3
28 Gennaio 2004
L’Osservatorio della Famiglia
5 Febbraio 2004

La famiglia smarrita

Condividi sui social

L’indagine annuale dell’Eurispes fotografa un’Italia incerta e segnata dall’impoverimento del ceto medio

E’ un’Italia incerta, quasi smarrita e alla ricerca di un’identità, quella descritta nell’indagine annuale dell’Eurispes. Nel corso dell’ultimo biennio, 2001-2003, il rischio di passare da ceto medio alla povertà è diventato drammaticamente concreto per 2 milioni 400 mila nuclei familiari. In linea generale gli italiani guardano con pessimismo le prospettive economiche del Paese per il 2004. A parte gli 8 milioni di poveri già rilevati dall’Istat c’è il rischio di impoverimento per un altro 10 per cento di famiglie italiane. L’Eurispes denuncia così una grave situazione del paese: aumenta la distanza tra una piccola parte di società benestante e la stragrande maggioranza che invece ha serie difficoltà a far quadrare i conti a fine mese. Le elaborazioni condotte su 852.413 profili retributivi hanno rilevato una riduzione del potere di acquisto pari a –16 per cento per gli operai, a –15,4% per i dirigenti e il 13,3 per cento in meno per i quadri. “La probabilità di impoverimento delle classi medio-basse si è fatta sempre più marcata negli ultimi anni” scrive l’Eurispes, mentre la classe medio-alta è “a rischio estinzione”. Nell’introduzione al Rapporto, il presidente dell’Eurispes Gian Maria Fava scrive di una mobilità sociale “bloccata nel percorso dal basso verso l’alto mentre si è aperta una autostrada dall’alto verso il basso” Sembra come essersi bloccato, prosegue Fava “il meccanismo di distribuzione di una ricchezza ormai concentrata ai piani alti della gerarchia sociale”.

Le politiche a sostegno della famiglia
Nel corso degli ultimi decenni la famiglia italiana ha subito notevoli trasformazioni, soprattutto per quanto riguarda la dimensione del nucleo familiare. Se tra il 1994 al 2000 il numero delle famiglie è aumentato di circa un milione è, di pari passo, diminuito il numero medio dei componenti da 2,8 a 2,7. Ed anche il tasso di natalità è sceso a 1,25 figli per ogni donna. Per quanto riguarda la fertilità, a livello europeo l’Italia, insieme alla Spagna, ha conquistato l’ultimo posto della graduatoria. Si è classificata invece al penultimo posto per ciò che concerne la spesa pubblica per la famiglia a cui viene destinato solo lo 0,9 per cento del Prodotto interno lordo contro una media comunitaria del 2,3 per cento. E’ la Danimarca il paese più generoso verso le politiche familiare destinandole ben il 3,8 per cento della ricchezza nazionale e, non a caso, è al primo posto anche per tasso di natalità pari a 1,8 bambini per donna. Sono quindi la generosità e l’adeguatezza delle politiche a sostegno della famiglia a giocare un ruolo fondamentale sul desiderio di avere figli.

Detrazioni fiscali e contributi …ma non per tutti
Uno dei principali strumenti a sostegno della famiglia è di natura fiscale, cioè le detrazioni Irpef per i familiari a carico, in relazione al reddito del contribuente e al numero dei figli. Il quadro del Rapporto Eurispes 2004 ci presenta un contribuente che usufruisce di una detrazione di 285,08 euro per ogni figlio a carico se il suo reddito complessivo supera i 51.645 euro annui. Nel caso non si superi tale cifra l’importo detraibile sale a 303,68 euro per i primo figlio e a 336,73 per i figli successivi. Ulteriori agevolazioni sono previste per le famiglie con figli portatori di handicap, che hanno diritto a una detrazione di circa 774 euro. Anche per i nuclei con figli di età inferiore ai 3 anni è prevista un’ulteriore detrazione di 123 euro.
Un’altra importante misura a sostegno del mantenimento dei figli è rappresentata dall’erogazione degli assegni familiari direttamente in busta paga. Chiaramente anche gli assegni familiari vengono calcolati in base a fascia di reddito, al numero dei componenti il nucleo familiare o se costituito da un solo genitore. Dall’elaborazione Eurispes su dati Inps prendiamo in considerazione il reddito medio familiare annuo di 22.803,63 euro: per un solo figlio l’assegno sarà di 25,82 euro, per due figli 81,60. Una famiglia con un solo genitore e un figlio minore, il cui reddito va da 21,877 a 24.655 euro l’anno, percepirà un assegno di poco superiore a 20 euro. Dopo aver analizzato questo quadro, il Rapporto punta il dito sul fatto che lo strumento delle detrazioni fiscali per carichi di famiglia, così come l’erogazione degli assegni familiari, non riguardi proprio quelle famiglie che più di altre avrebbero bisogno di sostegno, cioè quelle con entrambi i coniugi disoccupati quindi privi di reddito

I problemi delle madri lavoratrici
Per quanto riguarda gli appoggi alle madri lavoratrici, l’Euripes ritiene l’Italia carente di servizi per la prima infanzia. A livello nazionale gli asili privati la fanno da padroni coprendo più di quinto dell’offerta complessiva. In alcune regioni come il Veneto o la Campania superano il 50 per cento, ciononostante non sono sufficienti a compensare la carenza di strutture pubbliche, anche perché per il loro costo elevato non possono rappresentare una alternativa valida.
Per concludere questo quadro tutt’altro che rassicurante, l’Eurispes invita l’Italia a prendere come punto di riferimento, in termini di sostegno alla famiglia, le politiche attuate dalla Francia che sono basate su un articolato sistema di trasferimenti monetari e servizi per l’infanzia. Assegni per figli minori, forme di reddito garantito e contributo alla nascita sono importanti ma nel nostro Paese sono ancora molto insufficienti. Resta prioritaria l’assunzione di una nuova e più generosa politica familiare, basata sullo sviluppo di strumenti economici che viaggino insieme e in alternativa agli assegni familiari e alle detrazioni fiscali.

 

Marina Zenobio

Registrati o Accedi

Lascia un commento