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La mia mamma è Schumacher

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Quando, dalle sette del mattino alle sette di sera, i figli hanno per casa un’auto e per madre un pedale

Ore sette una brava mamma carica la tribù sulla quattro per quattro: Giulia va all’asilo Montessori, Marco frequenta la scuola elementare steineriana e Giovanni la prima media della scuola americana. E’ stata una scelta studiata e discussa, se vogliamo anche costosa, ma il futuro dei figli non ha prezzo. A mezzogiorno e mezza, ritirato Marco, la mamma corre a prendere Giulia, che esce all’una, e quindi, dopo un pranzo veloce, la sua giornata di ‘mamma con l’acceleratore’ ha inizio.

Ore 14.30: allenamento di calcio di Marco. Ore 15: corso di pattinaggio di Giulia. Ore 15.30: recupero di Giovanni e riconsegna del medesimo, previo slalom nel traffico e imbocco contromano di senso unico, alla squadra di pallacanestro. Ore 16: recupero di Giulia al corso di pattinaggio. Isteria collettiva perchè la piccina non sa ancora allacciarsi le scarpe, e, alle 16.30, scaracollamento al campo di calcio, da dove Marco esce coi capelli bagnati. Segue pausa, caratterizzata da rissa con l’allenatore che non glieli ha fatti asciugare.
Una discussione solitamente breve, perchè alle 17 Giulia inizia il corso di disegno e animazione. Mentre la mamma cerca di convincere la figliola che è una cosa bellissima e che le animatrici sono persone fantastiche, Marco fa i compiti in auto, parcheggiato con la stessa in doppia fila. Alle 17 e 30 il clacson avverte Giovanni di fare in fretta, dal momento che alle 18 lui e il fratello iniziano il corso d’inglese (principianti e avanzato). Ore 18 e 15, con un quarto d’ora di ritardo, Giulia viene recuperata dal marciapiede su cui le stesse animatrici l’hanno portata nella speranza che qualcuno se la raccatti. Ore 19, si carica in macchina ciò che resta di Marco e Giovanni e via, tutti felici, a casa per la cena.

La settimana prosegue così, con alcune alternative (piscina, presciistica, informatica, teatro, tennis, equitazione, festa degli amichetti), ma nel fine settimana la famigliola si riposa. Al sabato c’è solo l’incontro di calcio, la gara di pattinaggio e la partita di pallacanestro. Alla domenica, d’inverno tutti sugli sci, d’estate tutti in barca a vela. Autunno e primavera, passeggiate e bicicletta.
E’ noto, l’ozio è il padre dei vizi e oggi non si fa carriera senza l’inglese. Cara amica, lo so, tu non ozi proprio, tutt’altro, sei quindi virtuosa. E, visto che nel 99% dei casi non sai l’inglese, questo è il futuro professionale che la vita ti ha riservato, quello di mamma in carriera. Ma, metti che un giorno si fermi il motore (dell’auto o tuo): che cavolo faranno i tuoi bimbi, se non gli hai fatto frequentare preventivamente un corso gestionale della noia?

 

Lilith

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