I bambini conoscono sempre meno la campagna e in Lombardia si corre ai ripari con lezioni nelle scuole
Un’indagine condotta dalla Coldiretti – collegata al concorso “disegna la campagna” cui hanno preso parte circa 1.500 bambini e ragazzi delle scuole elementari e media (6-14 anni)- , ha messo a nudo la scarsa conoscenza del mondo rurale da parte delle giovani generazioni italiane.
Animali e piante, che confusione
Alcune delle risposte date dai ragazzi sono a dir poco sorprendenti: la coccinella è un insetto utile perché porta fortuna; la differenza tra pomodori rossi e verdi sia nel fatto che i primi crescono in estate ed i secondi in inverno; gli uccelli migratori compiono i loro viaggi in ogni stagione, a secondo della specie; le galline depongono almeno quattro uova al giorno, il cotone cresce direttamente sulle pecore, il pollo ha tantissime cosce, l’orto cresce nei supermercati e così via.
Per consolarci possiamo dire che anche negli altri paesi europei non va meglio: una recente indagine dei giovani agricoltori europei (Ceja) svolta su un campione di 2.400 bambini tra i 9 e i 10 anni nei 15 Paesi dell’Unione, ha dimostrato che anche per i piccoli cittadini europei gli animali da fattoria, la terra e i suoi prodotti, sono degli sconosciuti. Ad esempio: un bambino su otto non sa che il prosciutto deriva dal maiale; sei su dieci non sanno che la farina deriva dal grano; uno su due non sa da quale coltura si estrae lo zucchero e sei su dieci non sanno che il cotone è una pianta. Inoltre, per il 65% dei bambini, l’imprenditore agricolo è rappresentato da una persona di una certa età (un nonno), indaffarata (95%) e gentile (78%), cioè una figura lontana ormai anni luce da quella reale, che viene propinata ai bimbi dal mondo irreale della televisione e dei messaggi pubblicitari, principali fonti di informazioni per almeno il 50% dei bambini.
A scuola lezioni di campagna
Al fine di colmare le lacune esistenti nell’attuale processo formativo sui temi dell’agricoltura, dell’alimentazione e dell’ambiente è partito quest’anno in Lombardia, per la prima volta in Italia, un progetto-pilota che prevede l’insegnamento dell’agricoltura come materia di studio per gli alunni delle scuole elementari e che coinvolge più di cento istituti. Il progetto didattico denominato “Missione Tellus” è realizzato dal Ceja (Consiglio Europeo dei giovani agricoltori), patrocinato dal ministero per le politiche agricole con la collaborazione dell’Anga (Associazione Nazionale Giovani Agricoltori).
L’obiettivo dell’iniziativa è dunque quello di avvicinare i bambini alla scoperta del mondo rurale, ai metodi e ai luoghi di produzione dei cibi. Il tutto organizzato tramite un kit, la cui distribuzione è iniziata nei giorni scorsi, predisposto in maniera semplice e che risponda a tutte le domande sul mondo dell’agricoltura, anche a quelle che per noi sono scontate, articolato sotto forma di opuscoli e schede pedagogiche che gli insegnanti potranno illustrare ai bambini sotto forma di gioco. I giovani agricoltori dell’Anga si faranno quindi promotori, su tutto il territorio lombardo, di un progetto articolato sotto forma di viaggio virtuale di quattro bambini che, prima di intraprendere una avventurosa missione spaziale alla scoperta delle altre galassie, per trovare un pianeta
simile alla terra dove gli umani possano sopravvivere, devono raccogliere tutte le informazioni possibili sull’agricoltura.
La Regione Lombardia è, come detto, la prima in Italia che si propone di sostenere un’iniziativa del genere nella speranza di costituire un esempio sia a livello nazionale che europeo per la realizzazione di progetti che abbiano lo scopo di recuperare, soprattutto a vantaggio dei bambini dei grandi centri urbani, gli importanti valori e le conoscenze riguardanti il mondo agricolo e rurale.
In Rete:
Coldiretti
Luciano Chicarella