I contagi calano, la campagna vaccinale procede ma non è facile dal punto di vista psicologico, lasciarsi alle spalle i lunghi mesi di pandemia da Covid-19. Questo lungo periodo ha provato tutti, dal punto di vista psicologico: tanto è vero che si parla di insonnia da Covid e depressione reattiva al Covid. I giovani sono sicuramente la categoria emotivamente più colpita da questa situazione. Per bambini e ragazzi i punti di riferimento importanti, come gli amici, la scuola, le attività sportive sono venuti a mancare. Inoltre, a questo senso di vuoto si sono sommate le cattive notizie non sempre diffuse con la giusta tattica comunicativa, come ad esempio la giovane Camilla, che ha perso la vita per informazioni non ben dichiarate al medico vaccinatore. È comunque, questo, un periodo difficile, saturo di insicurezza, ed è proprio per questo che è necessario essere vicino a ragazzi accompagnandoli nella corretta informazione.
Gli effetti psicologici causati dal Covid-19 nei ragazzini spaziano tra: ansia generalizzata e somatizzata, disturbi del ritmo del sonno, irritabilità e regressione. Grosso modo gli stessi sintomi si ritrovano anche negli adolescenti, purtroppo, in alcuni di loro, quelli con una predisposizione genetica al disagio psichico più complesso si è sviluppato un disturbo paranoideo di personalità. Questi sintomi possono essere gestiti e ridotti quanto più precocemente genitori e pediatri intervengono per evitare che lo stress diventi tossico. A fare il punto è l’Istituto Superiore di Sanità – ISS – che passa in rassegna diversi studi sull’argomento. Sono molteplici le ricerche che dicono che gli alti livelli di stress e isolamento possono influenzare lo sviluppo psico-fisico di bambini e adolescenti, anche a lungo termine, pesando maggiormente su chi si trova in situazioni di povertà economica, sociale, educativa.
Secondo una ricerca dell’Università di Harvard, realizzata a marzo e aprile scorso su un campione di 3.453 individui, per l’Italia hanno partecipato l’ospedale pediatrico Gaslini e l’università di Genova, è emerso, per quel che riguarda le famiglie italiane con figli minorenni, che nel 65% dei bambini al di sotto dei sei anni e nel 71% al di sopra e fino ai diciotto anni si sono evidenziati disturbi del comportamento e sintomi di regressione. Nei bambini più piccoli i disturbi più frequenti sono stati aumento dell’irritabilità, disturbi del sonno e ansia da separazione, mentre negli adolescenti sono prevalsi disturbi d’ansia generalizzata, sensazione di mancanza d’aria e disturbo del sonno. Uno studio del Dipartimento di Scienze formative, psicologiche e della comunicazione dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli condotto su trecento studenti, ha rilevato che oltre all’ansia, anche la depressione, disturbi del comportamento alimentare sono le principali conseguenze sugli adolescenti di oltre un anno di emergenza sanitaria da Coronavirus.
Con l’estate sarà possibile fare molto per aiutare i ragazzini a uscire da questo periodo difficile. È essenziale l’atteggiamento protettivo e di supporto dei genitori nel modulare le loro reazioni alterate dallo stress. Prima di tutto apriamoci all’opportunità del vaccino per i ragazzi, anche se alcune notizie sono poco rassicuranti, ma è essenziale non far trasparire i propri dubbi ai ragazzi. Diffidiamo del sentito dire e delle fake news, anche se sembrano così convincenti, per avere chiarezza è bene discuterne con il pediatra. E’ il medico del bambino che ben conosce la storia clinica del piccolo fin dalla nascita, quindi solo lui saprà ben consigliare se il vaccino può essere di beneficio o se è preferibile correre qualche rischio. Solo con il sostegno del proprio medico di base e con i preziosi consigli che daranno si potrà essere più sereni. Inoltre, è giusto approfittare della bella stagione per recuperare il piacere della libertà e della vicinanza con gli altri, sempre nel rispetto delle misure di sicurezza, con mani pulite e igienizzate oltre alla stretta vicinanza della compagna fidata: la mascherina ben indossata, fin quando sarà necessario. Si potrà tornare nei parchi, in spiaggia, fare gite in bicicletta, organizzare pizzate all’aperto, andare a trovare i nonni, ma sempre con le dovute accortezze. Si può, anzi si deve proporre a bambini e ragazzi attività anche culturalmente coinvolgenti, come una mostra, la visita a un sito archeologico, la lettura di un libro, per tornare ad aprire la mente alla bellezza.
Lina Rossi
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