II buoni propositi: perché e come insegnarli ai bambini

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II buoni propositi: perché e come insegnarli ai bambini

buoni propositi

Un classico del primo gennaio sono i buoni propositi. È un meccanismo psicologico che investe gli adulti, perché lasciarsi alle spalle il vecchio e aprirsi al nuovo richiede il doversi porre un obiettivo. Mi impegnerò di più nel lavoro, perderò quei chili di troppo, vedrò la vita con più ottimismo. Spesso però questi propositi falliscono già dopo qualche settimana, passato il relax e l’ottimismo delle vacanze invernali.

Sì ai progetti, no alle aspettative

Cerchiamo di non porci progetti troppo faticosi, ma poniamoci obiettivi realistici per il nostro impegno e nostre capacità. Stabiliamo alcuni obiettivi da perseguire e raggiungere, legati solo alle nostre forze, alla capacità di organizzare al meglio le priorità, essere più decisi o diplomatici. Possiamo anche pensare di cambiare attività, se quella attuale ormai non soddisfa più. Ogni passo deve però dipendere solo dalla nostra capacità di gestire un impegno. Gli obiettivi alti infatti indicano la direzione da perseguire con volontà. Attenzione a non confondere i progetti ambiziosi con le alte aspettative, come l’aumento di stipendio o il miglioramento delle mansioni. Queste non dipendono da noi e possono ingenerare ansia da prestazione, che ha sempre un risvolto negativo.

Vivere e apprezzare ogni momento

Impariamo a vivere ogni istante, godendo dei piccoli piaceri del momento. Ogni attimo è degno di essere valorizzato e non sprecato ad attendere un futuro in parte incerto o, peggio ancora, a commiserarsi per le occasioni perdute. È sufficiente imparare ad apprezzare il piacere di bere una tazza di tè leggendo un buon libro, chiamare gli amici che non sentiamo da troppo tempo, preparare un piatto speciale da gustare in famiglia, regalarsi un bagno profumato. Non bisogna per forza riempire il tempo, si può anche restare in assoluto relax a godersi il tempo vuoto. L’importante è avere un atteggiamento sereno e positivo verso il presente e non considerarlo come qualcosa da far passare in fretta nell’attesa del domani.

Dare il giusto peso alle cose

Ci sono molti aspetti dell’esistenza quotidiana non piacevoli. Per insicurezza, troppa buona educazione, senso del dovere a volte un po’ distorto si spendono tempo ed energie con persone o attività per cui non vale davvero la pena. Proviamo a fare un elenco di quello che sembra un sacrificio non indispensabile. Mantenere amicizie che non si frequentano da anni, con telefonate o biglietti di auguri che partono sempre da noi. Spendere soldi per regali a parenti alla lontana o ad ex colleghi che si vedranno sempre meno. Faticare per tirare a specchio la casa che ha già un aspetto più che dignitoso. Risparmiamo queste energie inutili per fare qualcosa che ci piace e che rende felici noi: mettiamoci in primo piano, sempre.

Insegnare ai bambini a essere grati

Un piccolo proposito può essere di grande valore educativo per i bambini, a patto che non sia troppo gravoso. Insegniamo ai piccoli le tante ragioni per essere grati. Tutto ciò che si ha di bello spesso viene dato per scontato: una buona salute, l’affetto degli amici, il fatto di avere una casa e di poter andare a scuola. Sono tutt’altro che banalità e non aspettiamo che siano più grandi per insegnare loro ad apprezzarle. Spieghiamo che si può essere grati di una passeggiata in una giornata di sole, di godersi una cioccolata calda chiacchierando con gli amici. Colui che è grato per vivere tante piccole cose di tutti i giorni vive una vita a colori, mentre chi si fossilizza solo su quello che è negativo è destinato a vedere tutto in bianco e nero.

Giorgia Andretti

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