Lavorando molto con gli adolescenti, pensavo di sapere da cosa sono attratti sui social, ma quando Marianna, una persona che seguo, ha iniziato a parlarmi delle difficoltà che sta avendo con sua figlia, ho cercato di capire meglio. La ragazzina, sua figlia, ha dieci anni e con insistenza, per la festa della prima comunione richiedeva un suo cellulare come tutte le altre sue compagne di classe. Giustamente Marianna, su mia sollecitazione, ha frenato questa richiesta, concedendo però il suo personale smartphone per mezzora al giorno per guardare la chat di classe.
La lettura della chat a cui accedono i compagni di classe, venti ragazzini, ha lasciato Marianna esterrefatta, mai avrebbe immaginato quali informazioni i compagi di classe di sua figlia scambiassero tra loro. Forse quello che verrebbe da pensare, essendo entrati i ragazzini di dieci anni nella fascia di età della pre-adolescenza, è che uno dei temi più gettonati fosse quello della sessualità, in fondo i prodromi dello sviluppo sessuale iniziano a fare capolino. Purtroppo, le aspettative sono andate ben oltre, l’interesse dei ragazzini è focalizzato sulla violenza, beh, verrebbe da pensare, possono essere intimoriti dalla violenza. No, non è proprio così, i ragazzini sono attratti dalla violenza, ma non da quella banale, è da quella espressa nelle forme più estreme. Girano infatti, in questa chat dei ragazzini della classe quinta elementare video estremamente realistici pescati di YouTube con immagine delle sette torture più terrificanti della storia: la culla di giuda; la pera; la gabbia sospesa; la ruota; l’anello spacca testa; la tortura del topo e la vergine di Norimberga. Tutte le immagini sono ben rappresentate in modo realistico.
Alcuni screenshot dei commenti dei ragazzini scambiati all’ora di cena
Qualcuno avrà già letto alcuni miei articoli a proposto dell’aggressività e di cosa parlo nel mio libro La rabbia, ebbene i messaggi scambiati tra i ragazzini di dieci anni – ragazzini della classe V° elementare – devono davvero farci riflettere. Il mio invito personale è verso tutti i genitori, non abbassare mai la guardia e controllare con attenzione le chat dei ragazzini, non dimenticate mai che i responsabili, civilmente e penalmente, per la legge fino ai 14 anni dell’operato dei minori, sono solo ed esclusivamente i genitori.
Dott.ssa Rosalba Trabalzini
Medico psichiatra, psicoterapeuta CBT, Laurea in psicologia clinica
Consulente Tecnico Ufficio per il Tribunale Penale e civile di Roma
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