Quando le giornate sono corte e buie e le temperature casse, si trascorre più tempo in casa, riprendono gli impegni di studio e lavoro dopo le vacanze invernali. È normale sentirsi tutti annoiati e perfino un po’ tristi. La depressione invernale, però, è un disturbo depressivo vero e proprio, che va diagnosticato e curato nel modo appropriato. Può infatti essere il segnale che una persona è a rischio di depressione classica.
Il disturbo affettivo stagionale, chiamato anche winter blues, è caratterizzato da sintomi simili a quelli della depressione maggiore, più lievi, ma capaci di insinuarsi nel quotidiano, rubando la serenità e il piacere di svolgere le attività di tutti i giorni:
Le forme più lievi della depressione invernale si possono risolvere o alleviare tornando a uno stile di vita con caratteristiche ambientali simili a quelle della bella stagione, migliorando quindi l’attività biochimica dei neurotrasmettitori che regolano il tono dell’umore. Trascorrere almeno un’ora al giorno esposti alla luce del sole fa bene, scegliendo le ore più luminose, favorendo così la stabilizzazione degli ormoni che regolano il tono dell’umore. Meglio ancora sarebbe se durante il tempo trascorso all’aperto si praticasse un po’ di sport, come camminata, corsa, bicicletta, stretching. L’attività fisica aumenta la produzione di endorfine e serotonina. Andrebbero poi privilegiati alimenti come i cereali integrali, che danno energia alle cellule del cervello, pesce che migliora i processi cognitivi grazie alla presenza degli acidi grassi, olio di oliva e frutta a guscio ricchi di vitamine e di antiossidanti. Se i sintomi non migliorano è opportuno rivolgersi al medico specialista in psicoterapia cognitivo comportamentale, molto efficace anche per la depressione maggiore. Nei casi di depressione stagionale più seria, anche in associazione alla psicoterapia, possono essere prescritte le molecole farmacologiche adatte a ripristinare il metabolismo della serotonina.
Sahalima Giovannini
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