

Mare cristallino di tutte le sfumature, spiagge bianche, città incantate e foreste tropicali… Luoghi meravigliosi che solo una vacanza esotica può far conoscere e trasformare in ricordi preziosi anche per i bambini che crescono. Le vacanze in posti lontani, tropicali, in Oriente o in Sud America possono però portare con sé anche aspetti poco piacevoli, come le infezioni legate ad agenti virali o batterici che non sono presenti dalle nostre parti e che, quindi, per un occidentale possono essere ancora più pericolose, soprattutto se colpiscono l’organismo in crescita di un bambino.
Gli occidentali rischiano di più
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità circa l’8% dei viaggiatori diretti verso Paesi in via di sviluppo, o aree a rischio, necessita di cure mediche durante o dopo il viaggio: febbre, rash cutanei e diarrea acuta, tra i sintomi più diffusi all’origine di malattie infettive come malaria, epatiti, febbre tifoide e febbre gialla. E’ quindi importante rivolgersi al proprio medico per avere informazioni, mentre per i figli lo specialista di riferimento è il pediatra, che potrà suggerire il centro vaccinale specializzato in malattie del viaggiatore più vicino. A Milano, per esempio, è attivo il – Centro per il Bambino Viaggiatore – della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico dell’Università degli Studi di Milano. A Roma il centro più importante è quello dell’Istituto Spallanzani. È essenziale non aspettare la settimana prima della partenza, è questo il tempo giusto per predisporre le vaccinazioni necessarie. Una corretta profilassi vaccinale ha bisogno di un tempo adeguato, differente per ogni malattia, per garantire la protezione adeguata.
Quali vaccini per le malattie
Una delle infezioni che mettono più a rischio la salute è la febbre tifoide, chiamata anche febbre enterica o tifo addominale causata da varianti di batteri di Salmonella enterica, come la Salmonella Typhi. Strasmette consumando cibi infetti e per contatto con individui malati. Causa febbre alta, dolori addominali e diarrea. Per non ammalarsi è essenziale curare moltissimo l’igiene personale, prestando grande attenzione ai bambini e in particolare è essenziale lavarsi bene le mani dopo l’uso del bagno e prima di toccare il cibo. Se si prevede un viaggio in Paesi dove la malattia è diffusa, è possibile ricorrere al vaccino, che è di due tipi: il vaccino orale che contiene germi vivi del ceppo mutante attenuato, attivo fino a sette anni dopo l’ultima dose al 67%. Oppure esiste il vaccino a base di polisaccaridi capsulari – Vi Cps – iniettabile, con un tasso di protezione del 72% dopo un anno e mezzo e del 50% dopo tre anni.
Attenzione anche alla febbre gialla, molto diffusa in Africa e diffusa attraverso alcune zanzare. Si manifesta con febbre, mal di testa, dolori muscolari, nausea; dopo 3 o 4 giorni si assiste ad un periodo di remissione con riduzione di febbre e sintomi ma in circa il 15-25% dei casi la persona infetta entra in una fase di intossicazione con malattia moderata-severa, ritorno della febbre, ittero, emorragie cutanee e interne. Può causare decesso. Esiste il vaccino ed è disponibile solo presso centri autorizzati.
L’epatite A è la malattia più diffusa tra quelle prevenibili con vaccino. Il contagio avviene per ingestione di cibo e acqua contaminata, ma anche per contatto con un individuo infetto. Provoca febbre alta, nausea, vomito, ittero pericolosi specialmente per gli adulti. Il vaccino antiepatite A va somministrato in due dosi e garantisce una protezione del 99% per tutta la vita. Dopo 10-15 giorni dalla prima dose si è protetti contro l’epatite A per 6-12 mesi, con la seconda dose si raggiunge una protezione molto elevata. La malaria, infine, è endemica in vaste zone di Asia, Africa, America latina e centrale, isole caraibiche e Oceania. Il contagio avviene attraverso la puntura di alcuni tipi di zanzare. I sintomi iniziali della malattia sono febbriciattola, dolore osteomuscolare, mal di testa e nausea che possono essere confusi con quelli di un’influenza. Per la malaria purtroppo non esiste ancora un vaccino. È possibile però effettuare la profilassi antimalarica a base di una serie di farmaci che cambiano a seconda del tipo di malaria che si vuol combattere. La cura va iniziata con adeguato anticipo prima di raggiungere l’area a rischio.
Melissa Gullotta